“Era un ragazzo d’oro, nato e cresciuto qui, e le cui qualità erano apprezzate da tutti”. Così il sindaco di Maggia, Andrea Sartori, intervistato dal Corriere del Ticino, traccia un ricordo della vittima della tragedia di Aurigeno, 41 anni. Padre di tre figli, uno dei quali frequenta il Centro scolastico teatro del delitto, era attivo nel corpo pompieri di Maggia.
Ma anche il killer, M.D., 42 anni, titolare di un negozio di tecnomedia, è stato, fino a qualche anno fa, pompiere a Locarno. Che il movente dell’assassinio sia passionale non pare ormai essere in dubbio. La vittima, il custode del centro scolastico di Aurigeno, aveva una relazione con l’ex compagna del suo carnefice: la donna lavora nella scuola come cuoca. Ora, prosegue Sartori, “la priorità è stare vicino alla famiglia della vittima e a quelle degli allievi dell’istituto”. Allievi che domani torneranno in aula e saranno supportati, oltre che dai loro docenti, dagli specialisti dell’antenna per gli eventi traumatogeni.
Il delitto di oggi è la concretizzazione di una serie di minacce,