PADOVA (Italia) – “Si fidava ciecamente dei genitori e non dei medici. Era succube della madre e del padre”, così nel 2016 morì a soli 17 anni la padovana Eleonora Bottaro, che era malata di leucemia. È quanto si legge nelle motivazioni della Corte di Cassazione che ha confermato in via definitiva la condanna a due anni, per omicidio colposo, dei genitori della ragazza. La famiglia si era sempre opposta alle cure mediche tradizionali con la chemio, scegliendo per la figlia il metodo scientifico Hamer, che sostiene di guarire dai tumori con vitamina C e psicoterapia.
La Cassazione ha confermato la condanna a due anni che era già stata inflitta nei primi due gradi di giudizio. “La ragazza era condizionata dalle decisioni dei genitori, di cui si fidava ciecamente. Come ritenuto dal tribunale, il silenzio o il mancato approfondimento delle sue reali condizioni di salute dipendeva dal fatto che la giovane in realtà non credeva a quanto gli era stato rivelato dai medici, ma aveva fiducia unicamente nei genitori, i quali le avevano detto che la chemioterapia non era necessaria, anzi era nociva”, si legge nella decisione presa dall’organo supremo della magistratura italiana.
“La ragazza accettava come un dato di fatto le cure che proponevano i genitori senza sapere neanche cosa fossero ed era succube delle convinzioni dei genitori, a cui era assuefatta e che aveva fatto proprie”.