Svizzera, 27 febbraio 2023

Sfrattato per fare posto a rifugiati, un socialista grida al complotto

"Un politico UDC che sfratta un inquilino di lunga data dalla sua casa a causa dell'alto numero di richiedenti l'asilo? Ma certo, come no!". Michael Grossenbacher, vicepresidente del PS nel canton Berna, ha usato l'ironia per reagire al caso di un inquilino che è stato informato dal comune di Seegräben (ZH) di dover lasciare il suo appartamento, di proprietà del comune, affinché quest'ultimo possa ospitarvi dei rifugiati. Grossenbacher dubita infatti che le cose stiano veramente così.

"Quando ho scoperto questo caso sui social network, mi sono subito incuriosito e ho iniziato a fare delle ricerche", spiega il socialista a “20 minuten. Il sindaco del comune, che milita fra le fila dell'UDC, ha spiegato che la decisione è stata obbligata dalle quote imposte dal Canton Zurigo: in ogni comune deve esserci un certo numero di posti per ospitare i rifugiati. Quindi bisognava trovare un alloggio e non c'era altra scelta che sfrattare questo inquilino, che vive in un appartamento di 5,5 stanze che potrebbe ospitare cinque rifugiati.



Tuttavia, come ha fatto notare la televisione SRF, il Comune avrebbe già raggiunto la quota richiesta, secondo i dati del Cantone. Non ci sarebbe quindi alcun obbligo di sfrattare l'inquilino. Per Michael Grossenbacher c'è qualcosa di sospetto. Egli accusa l'UDC di aver inscenato l'intera vicenda per motivi elettorali.

Il presidente del comune, Marco Pezzatti, contesta energicamente le accuse. "Non ha nulla a che fare con un programma politico", afferma. Tanto più che la sua vita non è stata facile da quando la vicenda è scoppiata venerdì pomeriggio. Ha già ricevuto più di cento messaggi di odio, a volte con minacce. Per quanto riguarda le cifre sulla quota di rifugiati da accogliere, dice che da lunedì dovranno essere fatti dei chiarimenti per capire perché il Canton Zurigo non ha gli stessi dati in suo possesso.

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Svizzera

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