Aliseda: finalmente i tifosi bianconeri hanno visto all’opera il giocatore che si aspettavano.
Beh, diciamo che non ero da buttare (ride, ndr) e forse attorno a me c’era troppa aspettativa. Ammetto comunque che il mio primo anno a Lugano è stato alquanto difficile. Ho fatto fatica ad adattarmi al club e alla città e in più ho avuto anche qualche problema fisico. Ma non mi lamento: ho capito per tempo che dovevo compiere il salto di qualità per ripagare coloro che hanno creduto in me, anche nei momenti peggiori. E così adagio adagio eccomi qua, pronto a dare il massimo per la squadra.
Non è mai facile per un giocatore che viene dal Sudamerica integrarsi in una nuova realtà. Lei non è sfuggito a questa regola.
Mi sono piombate addosso responsabilità alle quali non ero abituato. Pensate ad un ragazzo appena maggiorenne che lascia il suo paese per Chicago prima e per l’Europa poi. Confrontato con la nostalgia di casa e con paesi molto differenti. Alla fine però quando uno capisce che per raggiungere i propri obiettivi deve stringere i denti ed accettare i consigli degli altri, allora le cose non possono che migliorare. Così è stato.
Tanto che nelle prime giornate del girone di ritorno lei è stato protagonista.
La rete segnata al Grasshopper mi ha dato tanto morale e aumentato l’autostima. Mi sono detto: adesso sono in grado di rendere secondo le aspettative della società. Sono veramente contento di essere riuscito ad imboccare la strada giusta.
Fra l’altro prossimamente a Lugano arriveranno i suoi famigliari.
Mia mamma verrà qui per il mio compleanno ad inizio marzo. Per me sarà un bellissimo momento. E sono sicuro che la sua presenza mi trasmetterà ulteriori stimoli.
E anche continuità di rendimento, auspicano i tifosi.
Certamente. La rete contro il Grasshopper e le mie recenti prestazioni (buone, ndr) non devono essere un caso isolato. Ora Mister Croci Torti sa che può contare su di me.
Insomma: il Lugano ha trovato il vero Aliseda.
Voglio portare la mia squadra in Europa. Questo è il mio obiettivo principale. Bisogna essere ambiziosi: in Svizzera siamo fra le prime tre o quattro squadre, per qualità e mentalità. E in rosa abbiamo giocatori di valore. Penso a Mai, la cui assenza ci sta pesando.
Unica nota dolente di questo Lugano è il pubblico.
Ce ne fosse un po' di più avremmo sicuramente maggiori motivazioni. In Argentina siamo abituati al calore della gente e al suo sostegno incondizionato. Noi comunque cercheremo di fare la nostra parte e convincere i tifosi a riprendere la via dello stadio.
A proposito di Argentina: come ci si sente nelle vesti di campioni del mondo?
Una sensazione straordinaria. Sono molto orgoglioso della Seleccion e di Leo Messi in particolare. In Qatar hanno fatto diqualcosa di veramente speciale. Se penso che dopo la clamorosa sconfitta al debutto contro l’ArabiaSaudita nessuno credeva nella nostra nazionale, mi viene da sorridere. Ora però spero non passino altri 30 anni per rivincere un titolo iridato, anche se il dopo-Messi non sarà semplice.
Tanto che nelle prime giornate del girone di ritorno lei è stato protagonista.
La rete segnata al Grasshopper mi ha dato tanto morale e aumentato l’autostima. Mi sono detto: adesso sono in grado di rendere secondo le aspettative della società. Sono veramente contento di essere riuscito ad imboccare la strada giusta.
Fra l’altro prossimamente a Lugano arriveranno i suoi famigliari.
Mia mamma verrà qui per il mio compleanno ad inizio marzo. Per me sarà un bellissimo momento. E sono sicuro che la sua presenza mi trasmetterà ulteriori stimoli.
E anche continuità di rendimento, auspicano i tifosi.
Certamente. La rete contro il Grasshopper e le mie recenti prestazioni (buone, ndr) non devono essere un caso isolato. Ora Mister Croci Torti sa che può contare su di me.
Insomma: il Lugano ha trovato il vero Aliseda.
Voglio portare la mia squadra in Europa. Questo è il mio obiettivo principale. Bisogna essere ambiziosi: in Svizzera siamo fra le prime tre o quattro squadre, per qualità e mentalità. E in rosa abbiamo giocatori di valore. Penso a Mai, la cui assenza ci sta pesando.
Unica nota dolente di questo Lugano è il pubblico.
Ce ne fosse un po' di più avremmo sicuramente maggiori motivazioni. In Argentina siamo abituati al calore della gente e al suo sostegno incondizionato. Noi comunque cercheremo di fare la nostra parte e convincere i tifosi a riprendere la via dello stadio.
A proposito di Argentina: come ci si sente nelle vesti di campioni del mondo?
Una sensazione straordinaria. Sono molto orgoglioso della Seleccion e di Leo Messi in particolare. In Qatar hanno fatto diqualcosa di veramente speciale. Se penso che dopo la clamorosa sconfitta al debutto contro l’ArabiaSaudita nessuno credeva nella nostra nazionale, mi viene da sorridere. Ora però spero non passino altri 30 anni per rivincere un titolo iridato, anche se il dopo-Messi non sarà semplice.
Messi leader e protagonista assoluto. Ma non solo.
Esatto. Penso per esempio a due giocatori che pochi conoscevano, penso a Mc Allister, che ha dato equilibrio e geometrie al gioco argentino o a Julian Alvarez, che in pratica ha tolto il posto da titolare a Lautaro Martinez, molto quotato prima del Mundial.
Nella rosa argentina in Qatar c'era qualche calciatore con il quale ha giocato in passato?
Mahuel Molina e Lisandro Martinez, cresciuti come il sottoscritto nel Defensa y Justicia , la squadra in cui ho iniziato la mia carriera professionistica nel massimo torneo argentino. Sono contento che Nahuel e Lisandro siano diventati campioni del mondo!
Lei ha avuto come tecnico anche un giocatore che ha vestito la maglia della Nazionale argentina.
Sì. Si tratta di Nelson Vivas. Mi ha diretto per pochi mesi quando ho iniziato proprio nel Defensa y Justicia.
Aliseda è incredulo quando gli diciamo che Nelson Vivas ha giocato quattro mesi nel Lugano (primavera del 1998).
Davvero? Non lo sapevo! È da un anno che sono qui ma questa è la prima volta che qualcuno me lo dice. Nelson lo ricordo poco, in verità, ma so che ha fatto una buona carriera ed ora è assistente di Diego Simeone nell Atletico Madrid.
A Lugano in passato sono arrivati giocatori argentini famosi o che si sono costruiti la loro carriera partendo proprio dal club bianconero.
Spero di emularli e di diventare un calciatore con la C maiuscola.





