Il numero di giovani che chiama Pro Juventute per discutere dei suoi pensieri suicidi non è mai stato così alto, riferisce l'associazione. "Sette o otto consultazioni al giorno per pensieri suicidi: questo è il triste record del numero 147" nel 2022, riferisce Pro Juventute in un comunicato stampa. Una cifra che è quasi raddoppiata rispetto a prima della pandemia di coronavirus (da tre a quattro consultazioni), deplora la fondazione. Anche gli interventi di crisi sono in aumento: sono stati 100 tra l'inizio di gennaio e la fine di agosto 2022, rispetto ai 57 dello stesso periodo del 2019.
Per Pro Juventute, questo aumento dei numeri si spiega con la "multi-crisi". "La pandemia di coronavirus, la crisi climatica, la guerra in Ucraina, l'inflazione, l'ingiustizia sociale: le crisi si intrecciano e colpiscono i bambini e i giovani in un momento particolarmente vulnerabile della loro vita, durante il quale si verificano diversi cambiamenti", spiega l'organizzazione. Inoltre, "l'attuale multi-crisi è resa onnipresente dalle reti sociali".
Pro Juventute deplora anche il fatto che questa “multi-crisi” sia in conflitto con un sistema di assistenza sovraccarico: i bambini e i giovani devono aspettare a lungo per un colloquio o un posto in terapia, sia che si tratti del lavoro sociale scolastico, dei servizi di Pro Juventute o del settore della psichiatria infantile. "Prima della pandemia, i giovani impiegavano in media da un mese a sei settimane per ottenere un appuntamento per un trattamento psichiatrico. Il tempo di attesa ora è salito a diversi mesi", afferma Pro Juventute.