DOHA (Qatar) - Alla fine, come previsto, passano Argentina e Olanda, che settimana prossima si ritroveranno di fronte nei quarti di finale. La rivincita della semifinale del 2014 (allora vinsero i sudamericani ai rigori). Entrambe, comunque, non hanno dominato, come qualcuno poteva pensare. Anzi. Soprattutto la squadra di Scaloni: a lungo detentrice del gioco, grazie anche alle ispirazioni di Messi, ieri ancora in gol, nel finale di partita ha rischiato (eccome) qualcosa.
L'Australia, che si è arroccata in difesa sin dalle battute iniziali, ha infatti trovato la rete della speranza a 13 minuti dal novantesimo (autorete di Fernandez) e nelle fasi conclusive ha sfiorato addirittura il clamoroso pareggio con Kuol (bravo Martinez a dire no). Tutto è bene quel che finisce bene, anche se gli argentini non sono ancora riusciti sinora ad esprimersi al meglio. Contro l'Olanda ci sarà un test probante.
La squadra di Van Gaal anche ieri ha confermato di essere solida e cinica. Poco spettacolo ma tanta concretezza. Depay e soci hanno gestito il gioco e sono andati in vantaggio al 10' al termine di un'azione corale che ha comportato ben 20 passaggi. Poi a pochi secondi dal termine del primo tempo Blind ha raddoppiato. Nel secondo gli statunitensi hanno alzato il baricentro crando qualche grattacapo ai rivali e infatti Wright al 76' ha ridotto le distanze. Nemmeno il tempo di sperare che Dumfries all'81' ha sancito la qualificazione degli oranges. Era sotto con Messi e banda.