Era accusato di ben 19 reati, tra cui incitamento al soggiorno illegale, atti di violenza, impiego di stranieri senza i necessari permessi e mancato pagamento degli oneri sociali. Un 53enne cittadino kosovaro attivo a Ginevra è stato condannato a sei anni di carcere, 4'500 franchi di multa e cinque anni di espulsione per aver condotto la sua azienda al fallimento sulle spalle dei suoi dipendenti. "Ha approfittato di tutto ciò che era alla sua portata e ha partecipato a una cascata di subappalti che si è conclusa con una bancarotta fraudolenta", hanno dichiarato i giudici.
Come riporta "LeMatin", l'imputato, accusato di 19 reati, è stato condannato per ben 17 di essi e le sue dichiarazioni sono state ritenute incoerenti e contraddittorie. In particolare, è stato riconosciuto colpevole di molteplici atti di violenza nei confronti della sua fidanzata dell'epoca - che aveva, tra l'altro, picchiato con una cintura mentre era incinta - e di altre due donne. I giudici lo hanno anche trovato in possesso di un taser, di un tirapugni e di un manganello telescopico, rinvenuti durante delle perquisizioni.
Era anche sospettato di aver ordinato il violento pestaggio di un cliente del locale notturno che gestiva nel centro di Ginevra ma, per mancanza di prove del suo coinvolgimento, è stato assolto su questo punto. Assente dal processo, l'uomo, che sarebbe nel frattempo tornato nel suo Paese dove ha avviato diverse attività commerciali, rimane fuori dalla portata del sistema giudiziario svizzero.
Come riporta "LeMatin", l'imputato, accusato di 19 reati, è stato condannato per ben 17 di essi e le sue dichiarazioni sono state ritenute incoerenti e contraddittorie. In particolare, è stato riconosciuto colpevole di molteplici atti di violenza nei confronti della sua fidanzata dell'epoca - che aveva, tra l'altro, picchiato con una cintura mentre era incinta - e di altre due donne. I giudici lo hanno anche trovato in possesso di un taser, di un tirapugni e di un manganello telescopico, rinvenuti durante delle perquisizioni.
Era anche sospettato di aver ordinato il violento pestaggio di un cliente del locale notturno che gestiva nel centro di Ginevra ma, per mancanza di prove del suo coinvolgimento, è stato assolto su questo punto. Assente dal processo, l'uomo, che sarebbe nel frattempo tornato nel suo Paese dove ha avviato diverse attività commerciali, rimane fuori dalla portata del sistema giudiziario svizzero.