Dopo la prestazione “più ombre che luci“ di Kloten, la squadra di Luca Gianinazzi è tornata al successo, battendo il Bienne (5-3), una delle squadre più in forma del campionato. I seelandesi erano infatti reduci da ben 10 vittorie di fila. Guarda caso, erano stati proprio i bianconeri ad infiggere l’ultima delusione a Brunner e soci. Era inizio ottobre, sulla panchina del Lugano sedeva ancora Mc Sorley. Tornando a ieri sera: Gianinazzi ha deciso di apportare qualche modifica alla squadra: dentro il difensore Kaski e fuori il portiere Koskinen. Una scelta che sulle prime pareva azzardata ma poi è stata pagante, vista la prova tutto sommato positiva dei due.
Sotto di una rete (Yakovenko) i sottocenerini hanno reagito bene e grazie a Fazzini e Arcobello hanno girato la sfida. Ad inizio secondo tempo è arrivato il pareggio di Brunner ma poi i bianconeri hanno preso in mano il gioco, segnando a tre riprese con Bennett, Marco Müller e Josephs. Da notare che in 5 contro 3 il Lugano non è però stato in grado di segnare.
Ottava sconfitta consecutiva dei biancoblù, che ieri sera sono caduti anche sul ghiaccio dei Lakers (40), al termine di una gara che ha confermato, semmai ce ne fosse bisogno, come la squadra di Luca Cereda sia in totale sfiducia: la pausa, in questo senso, dovrebbe aiutare l’Ambrì Piotta a ritrovare le giuste sensazioni e la brillantezza di inizio torneo.
L’Ambri di inizio campionato è soltanto un bel ricordo. Anche ieri sera la squadra leventinese ha confermato di attraversare un momento di totale appannamento psicologico e tecnico. Ormai è innegabile: la serie di sconfitte in fila hanno tolto serenità e freddezza ai singoli. Per Luca Cereda, che celebrava le 296 partite sulla panchina HCAP (ha raggiunto Serge Pelletier), è uno dei periodi più difficili dal 2017, da quando dirige questo complesso.
Difficile dire cosa sia funzionato a Rapperwsil contro una squadra, oltretutto, che giocava con soli quattro stranieri. Poco o nulla, vien voglia di dire, anche se i Lakers non hanno certo disputato la loro miglior partita. Semplicemente hanno saputo concretizzare meglio le situazioni favorevoli. Va poi aggiunto che Juvonen (preferito all’evanescente Shore) ha evitato agli ospiti un ben più severo castigo.