Quando mancano ancora 8 mesi fa alle elezioni cantonali del 2023 in casa socialista è già scoppiata la prima polemica di questa campagna elettorale. L'esponente del PS Amalia Mirante (nella foto) si è infatti scagliata contro il suo partito e la strategia elettorale adottata, che avrebbe come obiettivo di escluderla a favore della Consigliera agli Stati Marina Carobbio. In un messaggio pubblicato su Facebook, Mirante scrive che "in molti intravedono una strategia precisa volta a tenere fuori me dalla lista e blindare le candidature 'giuste'. Un metodo ben poco democratico che adesso colpisce o vorrebbe colpire me, ma in passato è stato usato contro altre e altri e se non si dice basta verrà usato anche in futuro".
Mirante, che da tempo ha espresso l'ambizione di essere candidata al Consiglio di Stato, chiede quindi aiuto ai suoi sostenitori. "Servono voti al congresso PS del 13 novembre, azioni di sensibilizzazione e impegno personale" afferma, concludendo il messaggio con una critica pesante al suo partito: "Se non si difende il senso profondo della democrazia in un partito, il risultato sarà che pochissimi si arrogheranno il diritto di nominare il consigliere di stato, togliendo questo diritto prima agli iscritti a un partito e poi ai cittadini stessi. L’Ottocento è finito ma il Ticino delle grandi famiglie evidentemente no".
Mirante, che da tempo ha espresso l'ambizione di essere candidata al Consiglio di Stato, chiede quindi aiuto ai suoi sostenitori. "Servono voti al congresso PS del 13 novembre, azioni di sensibilizzazione e impegno personale" afferma, concludendo il messaggio con una critica pesante al suo partito: "Se non si difende il senso profondo della democrazia in un partito, il risultato sarà che pochissimi si arrogheranno il diritto di nominare il consigliere di stato, togliendo questo diritto prima agli iscritti a un partito e poi ai cittadini stessi. L’Ottocento è finito ma il Ticino delle grandi famiglie evidentemente no".