Ticino, 25 luglio 2022

Claudio Zali: “Il nostro bosco una risorsa da preservare”

In Ticino le aree boschive ricoprono oltre il cinquanta per cento del territorio cantonale.

In Ticino il bosco ricopre oltre il cinquanta per cento del territorio cantonale. Le sue principali funzioni sono: la protezione degli insediamenti e delle infrastrutture, la salvaguardia della biodiversità, l’offerta di apprezzate aree di svago e, non meno importante, l’approvvigionamento della materia prima legno, quest’ultima sempre più interessante in particolare quale fonte d’energia rinnovabile. Il tema offre lo spunto per una chiacchierata a trecentosessanta gradi con il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali.

 

On. Zali, cosa rappresenta per Lei il bosco?

 

Il bosco è anzitutto un riparo naturale che ci dà frescura e ci permette di rilassarci durante i momenti di svago.

I cittadini possono infatti fruirne, per esempio, percorrendo i diversi sentieri, i percorsi dedicati, oppure accedendo alle selve castanili che il nostro territorio offre.

Direi, inoltre, che, soprattutto in questo particolare momento, il bosco ricopre l’importante ruolo di contrappeso climatico. Esso è dunque un elemento di stabilità che va protetto dagli sbalzi climatici a cui stiamo assistendo.

 

È anche un potenziale quale risorsa energetica?

 

Quanto alle sue funzioni, oltre a quella di protezione - dalle valanghe o dagli scoscendimenti di terreno - il bosco ha senz’altro ancora del potenziale per essere sfruttato quale risorsa energetica. Penso qui, in particolare, alle reti di teleriscaldamento che impiegano il cippato. Ecco che, in questo caso, nell’ottica del progressivo abbandono dell’energia fossile, il bosco rimane un valido partner nel processo di decarbonizzazione, in quanto si parla sì di combustione, ma che in realtà è neutra dal punto di vista del CO2, e pertanto altamente benvenuta.

 

Il bosco quale serbatoio di impiego?

 

Non meno importante, inoltre, il ruolo del bosco quale

- da alcuni anni ormai - serbatoio di impiego e di scoperta anche di professioni antiche. Un settore, questo, in continua crescita e sviluppo che forma giovani ticinesi ai quali riesce a dare un posto di lavoro. Di conseguenza, anche le aziende coinvolte ne beneficiano, grazie anche agli investimenti dell’ente pubblico.

 

Obiettivo: triplicare il prelievo di legna… L’intenzione è quella di rafforzare queste direttrici, fatta eccezione per la questione storica della protezione. Mi spiego meglio: è certamente importante aggiornare periodicamente i concetti in termini di protezione dai pericoli, che sono purtroppo in aumento, ma è altrettanto fondamentale cercare di sfruttare le altre sue preziose risorse, che celano un potenziale in parte ancora inespresso. Si pensi, per esempio, che ad oggi soltanto un terzo del legname ricavato dall’accrescimento annuale del bosco viene utilizzato. In questo senso si potrebbe dunque triplicare il prelievo di legna, soprattutto quale vettore energetico, senza trascurare quella destinata alla costruzione. Certo, a livello di prezzi siamo ancora fuori portata. Tuttavia si può senz’altro rafforzare questa funzione, con un potenziale beneficio per migliaia di economie domestiche. In un futuro non troppo lontano, infatti, le case di un numero molto più importante di ticinesi potrebbero essere riscaldate con energia del bosco. In questo senso, un esempio virtuoso di utilizzo sostenibile delle risorse locali e dell'energia sono senza dubbio le centrali di teleriscaldamento, come ad esempio quella nel comune di Caslano.

Quello del legno, non dimentichiamolo, è un settore economico in espansione che presenta ulteriori potenziali di crescita. Ma per far sì che ciò avvenga, occorre maggiore attenzione e, soprattutto, occorrono maggiori risorse.

 

È dunque fondamentale adoperarsi per proteggere il bosco dai cambiamenti climatici e dalle specie invasive?

 

Certamente, mi preme ricordare che rimane fondamentale adoperarsi per proteggere il bosco dai cambiamenti

climatici in atto, e penso in particolare ai - purtroppo sempre più lunghi - periodi siccitosi, con il rischio d’incendi sempre più alto (nonché di vanificare tanti anni di lavoro), ma anche dalle specie invasive, sia animali che vegetali. Tutto questo richiede un’attenzione costante e, in questo senso, i collaboratori della Sezione forestale del Dipartimento del territorio fanno fronte al loro compito.

*Dal MdD


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