SHEFFIELD (Gbr) – Spesso e volentieri l’espressione “eliminati a testa alta” via abusata e utilizzata solo per giustificare un’eliminazione subita. Non in questo caso. Non se analizziamo quanto fatto dalla Svizzera femminile all’Europeo in corso d’opera in Inghilterra. Non se guardiamo come le rossocrociate hanno reagito dopo il 2-2 iniziale contro il Portogallo (dopo aver sciupato un doppio vantaggio) affrontando con testa e coraggio e voglia prima la Svezia e infine l’Olanda. Ieri contro le Oranje, le elvetiche hanno dato tutte loro stesse fino ai minuti finali, nell’intento di compiere l’impresa, ovvero battere le campione europee in carica, per superare la fase a gironi, ma alla fine tutti gli sforzi profusi si sono arenati contro la forza delle avversarie. L’1-4 conclusivo non è così veritiero, visto che le olandesi hanno trovato il 2-1 soltanto all’84’ e hanno dilagato all’89’ e al 95’, con la Svizzera proiettata in avanti e senza speranze.
L’obiettivo era solo uno: vincere per passare il turno. Non c’erano altre combinazioni di risultati per centrare l’accesso alla fase successiva. Nessun calcolo, solo la vittoria. Certo, la fortuna non è stata dalla nostra, vista la goffa autorete della Crnogorcevic ad aprire le marcature, ma le nostre ragazze sono riuscite a impattare immediatamente la contesa grazie a Reuteler, prima del rocambolesco finale, condizionato prima dal clamoroso errore della Sow – che poteva portarci al turno successivo – e poi dal 2-1 della Leuchter che ha dato il la al largo 4-1.
Finisce così il sogno elvetico a Euro 2022, ma le ragazze di Nils Nielsen ci hanno creduto, ci hanno provato, hanno lottato e hanno dato sempre il tutto per tutto, in pieno spirito sportivo e competitivo. Come detto prima: un’eliminazione completamente a testa alta.