Svizzera, 12 luglio 2022

In parlamento c'è chi chiede un'etichettatura per le foto pubblicitarie ritoccate

Il Parlamento norvegese ha recentemente approvato una nuova legge che impone che in futuro le foto pubblicitarie ritoccate dovranno essere segnalate come tali. Questo vale soprattutto per i social media influencer, ma anche per le normali aziende pubblicitarie. L'obiettivo è di rendere coscienti le persone, in particolare i più giovani, che i corpi perfetti che si vedono su cartelloni e pubblicità varie spesso non sono reali ma il frutto di elaborate modifiche digitali.

Ora c'è chi chiede una legge simile anche in Svizzera. La consigliera nazionale Sandra Locher Benguerel (PS/GR) è una di loro. "Penso che la legge norvegese sia un'ottima soluzione, la esaminerò più da vicino e presenterò un intervento nella sessione autunnale" afferma Benguerel, secondo cui una legge di questo tipo dovrebbe essere applicata a tutti i canali e prevedere multe in caso di violazione. Allo stesso tempo, sarebbe opportuno affrontare il problema a livello europeo, dato che molte aziende fanno pubblicità anche all'estero. "Questo garantirebbe una maggiore trasparenza e l'utilizzo di immagini più reali nella pubblicità" sostiene la parlamentare, citata da "20 minuten".



Anche il nuovo presidente della Gioventù Socialista, Nicolas Siegrist, è sostiene la legge norvegese. "I giovani sono spinti ad assumere abitudini alimentari malsane da immagini perfette", afferma Siegrist. Sarebbe favorevole a una legge di questo tipo. "Questo accade quando gli interessi commerciali sono presenti e incoraggiano una sensazione di corpo malsano e irraggiungibile". Sia Sandra Locher Benguerel che Nicolas Siegrist concordano sul fatto che l'etichettatura debba essere grande, evidente e ben visibile.

Da un punto di vista puramente giuridico, un simile obbligo di dichiarazione sarebbe fattibile in Svizzera, afferma l'avvocato Martin Steiger. "L'implementazione con un nuovo articolo della legge federale contro la concorrenza sleale sarebbe la cosa più ovvia per me", afferma.

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