REGGIO EMILIA (Italia) – Altro che matrimonio per tutti, altro che Pride: a Reggio Emilia sabato scorso con tanto di rosario in mano e preghiere in latino, si è tenuta una processione di riparazione contro il Gay Pride e “blasfemie anti-cattoliche”. In circa 300 hanno sfilato per le strade di Reggio Emilia per sostenere l’iniziativa lanciata dal comitato ‘Beata Giovanna Scopelli’, non esattamente nuovo a questo tipo di eventi che raccoglie i conservatori cattolici di ferro.
Monsignor Carlo Maria Viganò, l’ex Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America, e nemico giurato del Papa al quale ha chiesto anche le dimissioni “ha inviato la sua benedizione alla processione di riparazione”, ha fatto sapere il comitato stesso. Tra i presenti alla processione anche diversi sacerdoti, guidati da don Daniele Di Sorci, sacerdote ultra-tradizionalista, cresciuto tra i Francescani dell’Immacolata e ordinato nel 2019.
Anche i media hanno dato il loro contributo alla processione, con Radio Spada e ‘Cronache di Cielo e Terra’ che hanno offerto supporto tecnico e mediatico. “I sacerdoti sono pregati di presentarsi in talare nera, cotta e berretta, senza stola. Ai fedeli, nonostante il caldo, è raccomandato un abbigliamento consono all’atto liturgico”, erano le parole che questi signori hanno scritto nell’invito alla processione.
“Riparare è l’atto di chi ama Gesù – ha detto don Di Sorco ai fedeli – L’atto omosessuale è peccato, lo dice la Sacra Scrittura. È disordinato, una perversione contro la morale. Diciamo ‘NO’ alle adozioni per le unioni civili”. Poco prima della partenza della ‘funzione’, una protestante solitaria con tanto di bandiere simbolo della comunità gay e un cartello (“Qua da riparare ci sono solo le biciclette”) è stata convinta dalle forze dell’ordine ad allontanarsi per evitare tensioni.