PECHINO (Cina) – L’esordio olimpico della Nazionale svizzera di hockey non è stato decisamente il migliore per quanto concerne il risultato e i punti in classifica, ma in ogni caso ha lasciato buone sensazioni in vista dei prossimi appuntamenti e della lotta per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Al cospetto della Russia – scusate, Comitato Olimpico Russo – i ragazzi di Fischer hanno sofferto nel primo periodo la veemenza di Slepyshev e compagni, per poi crescere e se l’immenso Fedotov, estremo difensore russo, è stato uno dei migliori in pista… un motivo ci sarà.
Non ce ne vogliano i presenti, ma l’assenza di Malgin e Simion si è comunque fatta sentire, anche se alla fine a decidere la contesa sono state, in ordine di tempo, la deviazione fortuita di Corvi e Berra, la traversa di Andrighetto, le parate fondamentali del sempre presente Fedotov e il palo conclusivo di Herzog che potevano tutti cambiare l’esito del match. Ovviamente anche Berra ha dovuto lavorare, sudare e metterci del suo per fermare le folate dei vari Gusev, Grigorenko e compagni, ma è anche vero che un pareggio al termine dei 60’ non sarebbe certo stato un risultato bugiardo.
Ora ci sarà da recuperare fiato, forze (mentali e fisiche), per rimettersi in carreggiata, sperando anche di recuperare gli assenti dovuti al covid, per andare a centrare il successo – ora fondamentale – contro la Repubblica Ceca venerdì mattina alle 9.40. L’1-0 finale di ieri anche in ottica classifica e differenza reti non è un brutto risultato, ma ora c’è da muovere la colonna dei punti ottenuti (oltre a quella dei gol segnati)…