ZURIGO - Lo Zurigo non vince il campionato dal 2009. Sono passati 13 anni e nel frattempo la squadra biancoazzurra ha vissuto una traumatica relegazione in Challenge League (2016), ha alzato al cielo la Coppa Svizzera (proprio nello stesso anno dello scivolone fra i cadetti) e si è dibattuta in posizioni di centro-basso classifica. Ma con l'avvento alla guida tecnica del tedesco André Breitenreiter, dopo alcune direzioni tecniche scarse (vedi Ludovic Magnin), la squadra ha compiuto l'atteso e sospirato salto di qualità: al termine della prima fase stagionale, lo Zurigo è infatti primo con 7 punti di vantaggio sul Basilea e 8 sui campioni svizzeri dello Young Boys.
Un risultato senza dubbio sorprendente, che ora andrà confermato nella seconda parte. Nel frattempo sulle rive della Limmat è tornato l'entusiasmo e la piazza è in fermento: chissà che proprio nel 2022 non arrivi il tredicesimo titolo nazionale, dopo anni di dominio renano e bernese. A sei giorni dalla ripresa delle ostilità, abbiamo sentito perciò l’ex giocatore granata Antonio Marchesano, il talentuoso trequartista della squadra zurighese, uno dei grandi protagonisti del risorgimento targato FCZ. Sarà la volta buona per il club che un tempo fu dei leggendari Kuhn, Künzli e Grob?
Antonio Marchesano: giriamo a lei la domanda.
Diciamo subito che per noi non è certamente una ossessione. Ci pensiamo, certo: ma viviamo questa situazione con serenità e senza guardare troppo lontano. Sappiamo di aver un buon potenziale e di potercela giocare con Basilea e Young Boys. Ma il tutto si ferma lì…
Da anni lo Zurigo non vince il titolo.
Sono soprattutto i tifosi che avvertono il disagio. Loro sono molto appassionati e fedeli come pochi in Svizzera. Motivo per cui non vedono l’ora di festeggiare un altro importante traguardo come il titolo.
Quale sarà la rivale da battere: Basilea o Young Boys?
Credo che entrambe abbiano un ottimo potenziale. Ma i gialloneri hanno la rosa più profonda e forse hanno qualcosa in più. Rispetto alle ultime stagioni hanno perso un po' di continuità ma sono stati anche condizionati dalla partecipazione alla Champions League, per loro un torneo molto importante e che prosciuga molte energie.
Avete chiuso la prima parte con un bel vantaggio su entrambe. Una sorpresa.
Non direi. Nel primo girone abbiamo dimostrato una grande continuità di rendimento: per il gioco espresso, attitudine e mentalità. Naturalmente i risultati sono venuti come logica conseguenza. Il fatto che abbiamo perso