La sezione UDC luganese non "finirà mai di mettere in guardia l'Esecutivo comunale dal futuro pericoloso che sembra delinearsi su questa città. Non ci troviamo più di fronte a qualche caso «sporadico», bensì a un’evoluzione della contestazione anarchica da parte degli autogestiti che ha tutta l’aria di diventare – o forse lo è gia – sistematica".
Con queste parole inizia il comunicato stampa dell'UDC di Lugano, secondo cui "non si contano più le manifestazioni «non autorizzate» che, se provenissero da qualunque associazione, partito o singolo cittadino, verrebbero verosimilmente – e giustamente - stroncate sul nascere e sanzionate con qualche multa. È pazzesco ciò che si permettono fare queste persone del tutto irrispettose della popolazione e delle istituzioni comunali e cantonali. Non c’è più ritegno. Sicuramente la maggioranza sempre meno «silenziosa» della popolazione auspica un cambio di marcia e più coraggio dal Municipio di Lugano. Quest'ultimo sembra tentennare di fronte all’opzione di un intervento deciso (tramite il corpo di polizia comunale) e proporzionale alla provocazione di questi facinorosi".
E ancora: "È evidente che questa situazione non potrà reggere ancora per molto. Ed è vergognoso che vi siano partiti politici in seno alle istituzioni cittadine - i cui rappresentanti hanno peraltro dichiarato fedeltà alle leggi e alla Costituzione - che sostengono e alimentano il fronte provocatorio formato dai molinari, ma anche da ex molinari ed ex politici. Un gran bel esempio di quanto questa città sia fuori controllo, è stata la serata del primo agosto in Piazza della Riforma. Uno schiaffo non solo al compleanno della Patria, non solo alle cittadine e cittadini luganesi, non solo alle tanto esecrate istituzioni, ma anche alle centinaia di persone in visita turistica".
"Abbiamo dato una dimostrazione desolante, sconfortante e un’immagine turistica da dimenticare ai molti stranieri o confederati presenti quella sera.