Svizzera, 12 aprile 2021
Tassisti francesi manifestano al confine svizzero, lunghe code alle dogane
Circa 350 taxi francesi, secondo diverse associazioni professionali, manifestano da lunedì mattina alla frontiera franco-ginevrina in protesta contro l'introduzione di una legge che limita i loro movimenti sul territorio svizzero.
Dalle 6:30 del mattino, taxi e altri trasportatori bloccano il passaggio dei veicoli diretti in Svizzera ai valichi di frontiera tra la Francia e il canton Ginevra, ha detto Eric Poligot, sindacalista della Federazione dei taxi indipendenti dell'Alta Savoia, citato dalla stampa romanda. La protesta ha causato attese fino a due ore per gli automobilisti che intendevano recarsi in Svizzera.
I tassisti svizzeri protestano contro i controlli sui loro permessi di lavoro in Svizzera, che vengono effettuati da circa un anno dalle autorità

svizzere in base a una vecchia regola che finora raramente era stata fatta applicare, si legge in un comunicato della Federazione.
Stando alla Federazione, una direttiva europea del 2005 sul riconoscimento delle qualifiche professionali autorizza i taxi a lavorare un massimo di 90 giorni all'anno in Svizzera, con l'obbligo di dichiarare questi giorni almeno otto giorni prima.
Le autorità di Ginevra non sono state molto attente prima del 2020, sostiene Poligot. Ma negli ultimi mesi, diversi suoi colleghi che non si erano dichiarati al cantone sono stati fermati al confine e costretti a chiamare un taxi svizzero per continuare il viaggio dei loro clienti, di solito verso l'aeroporto di Ginevra, denuncia il sindacalista francese.