Ticino, 29 marzo 2021

"Impossibile dimenticare il suo sorriso"

Bellinzona è ancora sotto shock per il grave fatto di sangue avvenuto ieri, intorno alle 13, sulla sponda destra del fiume Ticino. Lì G.L è stata uccisa con due colpi di pistola dall'ex marito, che ha successivamente rivolto a sé l'arma togliendosi la vita.  Ad assistere al dramma nella zona golenale di Carasso, ben frequentata da giovani e famiglie, ci sarebbe stata anche una testimone, un'amica della donna che stava facendo jogging in compagnia della vittima.

Sarebbe – riferisce la RSI – stata proprio lei a lanciare l'allarme chiamando una conoscente che, successivamente, ha allertato la polizia. I dettagli della vicenda da chiarire sono ancora molti. Quel che è certo i due sono stati sposati e hanno abitato per anni nel quartiere delle Semine. Lasciano due figli, che verranno ascoltati dagli inquirenti insieme ad amici, colleghi di lavoro e familiari.

La 44enne e il 53enne – stando a quanto si è
appreso – sarebbero stati visti conversare insieme la scorsa settimana. L'autore del femminicidio avrebbe cercato di ricucire lo strappo relazionale chiedendo alla 44enne di tornare a vivere insieme. L'ennesimo rifiuto e poi la tragedia, che segue – a poco meno di un anno di distanza – quella accaduta a Giubiasco, dove un uomo sparò all'ex moglie in piazza grande. "Mai avrei potuto immaginare che si potesse arrivare a questo punto. Sarà impossibile dimenticare il suo bellissimo sorriso. Era una persona felice e solare". Così il presidente della Federazione degli Aramei in Svizzera (FAS) Melki Toprak parla al Corriere del Ticino ricordando G.L. 

"Dopo la separazione - aggiunge – erano rimasti in buoni rapporti. Quando mi è stata comunicata la notizia non ci volevo credere. Ora bisogna pensare ai figli (che vivevano con lei), rimasti orfani e che la nostra comunità non lascerà soli".

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