Ticino, 14 gennaio 2021
La vittima della sparatoria di Giornico deve tornare a casa sua
Dovrebbe lasciare la Svizzera il 32enne richiedente l’asilo pachistano che nel 2017 rimase ferito in una sparatoria nei boschi sopra Giornico. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha infatti respinto il ricorso contro la decisione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di respingere la sua seconda domanda d’asilo.
Nella sentenza pubblicata oggi i giudici evidenziano che il fatto di essere stato vittima di una sparatoria in Svizzera non costituisce un motivo valido per ottenere l’asilo. E che la situazione in Pakistan “non ha subito evoluzioni di rilievo tali da giustificare il riconoscimento di un ostacolo all’esecuzione dell’allontamento”.
L’uomo, ricordiamo, era stato ferito dai colpi
d’arma da fuoco sparati da un cittadino croato cui aveva versato parecchie migliaia di franchi per ottenere un matrimonio fittizio. Dopo che la prevista sposa si era tirata indietro, il pachistano aveva chiesto al croato la restituzione dei soldi. Questi aveva quindi estratto una pistola e cercato di uccidere il richiedente l’asilo.
Rimasto ferito al collo, il pachistano era in seguito stato condannato a 50 aliquote giornaliere per tentato inganno nei confronti delle autorità, mentre il croato a 9 anni di detenzione, poi diventati 11 in appello. Al pachistano era stato consentito di restare in Svizzera, dove era arrivato nel 2015. Ma ora, con la sentenza definitiva del TAF, non ha più alcun diritto di restare. A meno che non si inventi qualche nuova mossa.