Ticino, 22 ottobre 2020

Dipendente RSI positivo, ma al bar dell'azienda (dove era appena stato) non lo sanno

Un dipendente della RSI risulta positivo al Coronavirus, ma lo stesso bar in cui era stato poche ore prima di sottoporsi al test viene tenuto all'oscuro. Lo "sgarbo", se così si può chiamare, è stato riportato mercoledì dal portale ticinonline, secondo cui, lo scorso venerdì, 16 ottobre, quattro dipendenti dell'emittente di Comano si sono recati in un bar per festeggiare "un'importante occasione". Poco dopo, uno di loro scopre che la moglie è risultata positiva al Coronavirus e lui stesso si è sottoposto al test risultando a sua volta positivo.

Il dipendente avrebbe avvisato immediatamente l'azienda indicando i nomi delle persone con cui era stato in contatto, fra cui i tre colleghi con cui si trovava al bar. Ma nessuno avverte la gerente del bar, che scopre il contagio solo attraverso terzi e che ora accusa la RSI di mancanza di responsabilità per averla tenuta all'oscuro. L'emittente di Comano da parte sua rimbalza parte della responsabilità alla donna, rea di non aver fatto rispettare il piano interno che prevede una sola persona per tavolo. Un piano deciso dall'azienda, fa notare la signora, che non è dipendente della RSI ma semplice affittuaria.

La donna, a ticinonline, sottolinea di aver seguito le direttive cantonali per gli esercizi pubblici, direttive che ritiene sufficienti: "Ci tengo a precisare - afferma la gerente al portale ticinese - che nessuno mio collaboratore, famigliari compresi, ha
finora mai avuto problemi di Covid. Anche perché abbiamo sempre rispettato i piani di protezione aggiornati emanati da GastroSuisse e GastroTicino che prevedevano al massimo quattro persone per tavolo".

E alla RSI replica che nell'azienda stessa non rispettano le dispozioni imposte a lei. "Già a maggio avevo fatto notare ai responsabili della RSI di guardare piuttosto in casa propria. Si sono inventati una direttiva - quella di un cliente per tavolo nel mio bar - che però non viene fatta rispettare dentro l’azienda dove ho testimonianza di dipendenti che mangiano, bevono e sono seduti uno accanto all’altro sui divanetti".

Oltre a non essere stata avvisata, mettendo così a rischio - sostiene la donna - la salute dei suoi collaboratori entrati in contatto col cliente malato vi sarebbero divergenze anche sugli effettivi contatti del contagiato. Secondo la RSI questi si sarebbe recato al bar solo con le tre persone sopra menzionate, per un lasso di tempo inferiore ai 15 minuti. La gerente invece fornisce un’altra versione: "Non è cosi. Noi prendiamo i dati degli avventori e quel giorno la persona col Covid è stata quattro volte al bar. A cominciare dal mattino presto e fino alla chiusura delle 14. E tutte le volte con persone diverse. Capisce perché sono preoccupata?". Preoccupazioni che sollevano interrogativi sui piani di protezione e la gestione dei contagi all'interno della più grande azienda del Cantone.

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