Ticino, 09 ottobre 2020

Presunto oppositore di Putin può restare in Ticino perchè ha l'HIV

Se dovesse tornare in Russia non avrebbe la certezza di accedere alle cure per l’HIV. Quindi può restare in Svizzera, più precisamente in Ticino, nonostante la sua domanda d’asilo sia stata respinta ormai già due anni fa.
 
A graziare il cittadino russo di origini abkhaze è stato il Tribunale amministrativo federale (TAF), che con sentenza pubblicata ieri ha parzialmente accolto il ricorso presentato dall’avvocato Immacolata Iglio Rezzonico.
 
L’uomo era arrivato a Chiasso nel 2018 e si era presentato come membro del partito di opposizione Rossiya Budushcego, quello guidato da Alexei Navalny. Per questa sua presunta attività politica sosteneva di essere in pericolo di vita nel suo Paese.
 
La SEM aveva però ritenuto poco plausibile la storia dell’uomo, poiché non supportata da mezzi di prova e contraddistinta da diverse incoerenze. La sua domanda d’asilo era quindi
stata respinta.
 
A questo punto è entrata in scena l’avvocato Immacolata Iglio Rezzonico, che ha deciso di contestare il rinvio dell’uomo in Russia giocando la carta dei motivi di salute. Il richiedente l’asilo è infatti malato di HIV e di epatite B.
 
La SEM ha ritenuto che le cure per queste malattie fossero disponibili anche in Russia e ha sottolineato che esse sono prese a carico dall’assicurazione sanitaria obbligatoria. Ma i giudici del TAF hanno invece sostenuto che non tutti i malati hanno accesso a queste cure. Rinviando l’uomo in Russia, la Svizzera rischierebbe dunque di porlo “in una situazione di minaccia esistenziale”.
 
I giudici hanno dunque imposto alla SEM di concedere all’uomo l’ammissione provvisoria e di rivalutare periodicamente le sue condizioni di salute. Dovessero migliorare, potrebbe essere rinviato in Russia. Altrimenti resterà qui.

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