USA, manifestanti antirazzisti chiedono ai residenti bianchi di abbandonare le loro case
Non si placano negli Stati Uniti le proteste e i disordini legate alla morte di un afroamericano durante il suo arresto a Minneapolis lo scorso giugno. Mercoledì scorso manifestanti del movimento Black Lives Matter hanno protestato in una zona residenziale di Seattle, città del nord-ovest degli Stati Uniti fra le più interessate dai disordini delle scorse settimane, e come si può vedere nelle molteplici riprese video ora disponibili in rete gli attivisti si sono riuniti davanti alle abitazioni dei residenti, in gran parte bianchi, per "invitarli" a lasciare le loro case per darle a membri della comunità afroamericana.
Nei video pubblicati nel frattempo su Internet, si vedono decine di persone che cantano che le vite dei neri sono importanti ("Black Lives Matter") prima che un manifestante, microfono alla mano, prende di mira gli abitanti del quartiere invitandoli ad andarsene. L'uomo, la cui identità non è nota, accusa i residenti bianchi di vivere
in "una zona storicamente nera della città". Nel video si vede un altro attivista "offrire" a tutti i residenti della zona la possibilità di "rinunciare" alla propria casa per pentirsi. In un altro video che mostra gli stessi manifestanti in un'altra località dopo la "protesta" descritta prima gli attivisti si sono spinti fino al punto di minacciare i negozianti locali, "colpevoli" di possedere un'attività in una zona "storicamente nera". Uno dei negozianti ha dovuto chiamare la polizia per una finestra rotta dalla folla. I dimostranti vengono sentiti accusare i negozianti di "essere razzisti" semplicemente perché hanno un'attività in quella zona "storicamente nera" della città.
Parte della scena descritta sopra può essere vista in un video pubblicato dallo Youtuber "Lonely Banter", preceduta e accompagnata da un suo commento, disponibile qui sotto.
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