Sport, 14 agosto 2020

Lichtsteiner e il ritiro: “Con la Serbia la partita più emozionante”

L’ex capitano della Nazionale ha detto addio al calcio giocato e ha ripercorso la sua carriera

LUCERNA – Campione d’Italia per ben 7 volte con la maglia della Juventus, due finali di Champions League disputate sempre con la maglia dei bianconeri, campione svizzero col GC, esperienze importanti anche con i colori del Lille, della Lazio, dell’Arsenal e dell’Augsburg: a 36 anni Stephan Lichsteiner mercoledì ha comunicato la sua decisione di smettere col calcio.

L’ormai ex capitano della Nazionale ha rilasciato una bella intervista al “Blick”, nella quale spiega come “era ormai chiaro da molto tempo che sarebbe stato il mio ultimo anno. Il rinvio dell’Europeo è stato amaro e ho anche pensato di continuare, ma ora mi sento a mio agio con la decisione presa”.

Lichsteiner ha inoltre rivissuto la sua carriera tramite alcune foto che lo vedevano impegnato con le maglie del GC, del Lille, della Lazio, della Juventus e dell’Arsenal,
fino ad arrivare a quella della Nazionale. Una maglia che ha difeso con onore e grinta, ma che gli ha anche procurato dolori.

Come dimenticare l’errore contro l’Argentina all’ultimo minuto dei supplementari che ci è costato la rete di Di Maria che ci ha eliminati agli ottavi di finale nel Mondiale brasiliano? O come non ricordare il famoso gesto dell’Aquila bicipite contro la Serbia nella sfida mondiale in Russia?

E proprio su quest’ultimo episodio Lichtsteiner ha detto la sua: “Ho mostrato solidarietà ai mie compagni come ho sempre fatto. Questo è ciò che abbiamo bisogno anche in questo momento legato al coronavirus. Come emozioni, quella con la Serbia è la stata la più estrema, visto che avevamo in squadra tanti giocatori di origine albanese e la rete al 90’ è stata pazzesca”.

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