Sport, 16 luglio 2020
SONDAGGIO – Dai moretti ai Redskins: tra razzismo e generalizzazione
Nei mesi scorsi ha fatto molto parlare la decisione della Migros di ritirare i famosi cioccolatini a causa del loro nome. Ora in America la famosa squadra di football americano è stata costretta a cambiare il proprio nome e logo
LUGANO – Dalla Svizzera all’America, da casa nostra a Washington passando per Minneapolis: c’è un filo rosso che sta unendo Vecchio e Nuovo Continente, un filo rosso chiamato “lotta al razzismo” che prende spunto dall’innegabile movimento “Black Lives Matter”.
Un movimento, che ha trovato ovviamente il suo eco dopo l’incresciosa morte – o per meglio dire, omicidio – di George Floyd per mano di un poliziotto che ha riportato a galla una serie di problemi americani: quello della violenza gratuita degli agenti stessi e quello (non “esattamente” solo americano) del razzismo.
Come spesso accade, però, i movimenti di protesta giustificati sfociano in atto di violenza e sono il bacino ideale per quei facinorosi sempre pronti a distruggere, piuttosto che a difendere i propri diritti e a costruire un qualcosa di nuovo e positivo.
Da qui sono nate tante discussioni contro i simboli del passato coloniale e schiavista americano – e non solo – che non solo ha portato alla rimozione di statue storiche ma anche ad atti vandalici assolutamente
da deprecare. A volte, inoltre, si è arrivati a contestare e a bandire alimenti solo per il loro nome. Come dimenticarsi la diatriba dello scorso mese in merito ai famosissimi moretti (o “teste di moro”) banditi in primis dalla Migros perché razzisti ma che, come effetto contrario, ha portato a un’impennata di vendite da parte della ditta produttrice, la Dubler, di Waltenschwil?
Ma anche il mondo dello sport in questi giorni ha dovuto salutare una franchigia storica del football americano: i Washington Redskins. Un nome ritenuto offensivo in quanto riferimento ai pellerossa. Il logo, un nativo americano con due piume tra i capelli iscritto in un cerchio giallo, è da sempre uno dei più riconoscibili della NFL e uno dei più noti al mondo. Dopo anni e anni di contestazioni questo simbolo dello sport a stelle e strisce e non solo è giunto al capolinea, anche a causa della pressione degli sponsor (FedEx, Nike e Pepsi).
Voi cosa ne pensate? Per combattere il razzismo è giusto eliminare o mettere al bando ogni cosa che possa fare riferimento a tale discriminazione?
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