Il 16 marzo 2020 il Consiglio federale aveva proclamato la «situazione straordinaria» ai sensi della legge sulle epidemie. La Svizzera, e con lei numerosi altri Stati, ha adottato una serie di misure per ridurre il rischio di trasmissione e per combattere il coronavirus, come la reintroduzione dei controlli sistematici alle frontiere interne e l’emanazione di restrizioni d’entrata. Nell’ambito delle misure di controllo e di sorveglianza del confine, l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) ha accertato numerosi reati e ottenuto risultati positivi nell’ambito delle ricerche. I controlli alle frontiere interne sono stati aboliti il 15 giugno 2020.
Per attuare in modo mirato le misure, in tutta la Svizzera sono stati chiusi circa 130 piccoli valichi di confine e il traffico è stato canalizzato presso i valichi più grandi. Per la prima volta sono state introdotte anche delle corsie prioritarie (Green Lanes) riservate a persone che lavorano nel settore sanitario o che svolgono professioni di simile importanza. Queste persone hanno potuto continuare ad attraversare il confine. Il traffico delle merci commerciabili ha continuato a funzionare normalmente: è quindi sempre stato possibile importare, esportare o far transitare merci in Svizzera. Per garantire il disbrigo efficiente del traffico delle merci commerciabili al confine nonché l’approvvigionamento rapido della popolazione svizzera con materiale di protezione, l’AFD ha adottato varie misure a livello nazionale, come le corsie prioritarie per l’importazione di merci o l’incentivazione del disbrigo elettronico delle procedure. Le nuove disposizioni al confine hanno posto l’AFD davanti a una notevole sfida per quanto riguarda il personale. Per garantire la capacità di resistenza, l’AFD ha ricevuto il sostegno dell’esercito, che ha messo a disposizione 50 poliziotti militari e complessivamente 1800 militari di milizia, principalmente impiegati al confine verde e per sostenere le misure di canalizzazione. Inoltre, per rafforzare i controlli al confine, in vari Cantoni sono stati impiegati provvisoriamente dei poliziotti.
Traffico di confine crollato dell’80 per cento
Al culmine delle misure, il traffico transfrontaliero delle persone ha subito un crollo dell’80 per cento in tutto il Paese. Dopo che il 15 giugno 2020 la Svizzera ha revocato tutte le misure COVID al confine, il traffico è di nuovo aumentato rapidamente. Al momento la percentuale è ancora inferiore di circa il 10 per cento rispetto ai valori registrati prima della crisi.
112mila persone respinte
Per via delle restrizioni d’entrata, l’AFD ha respinto alle frontiere interne 112 049 persone. L’entrata