Ticino, 18 maggio 2020
"Furbetti da coronavirus"
*Dalla prima pagina del Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri
Da settimane mettiamo in guardia su queste colonne. Adesso i nodi cominciano a venire al pettine! Stiamo parlando dei furbetti del quartierino - magari quartierino italico - che si fanno gli attributi di platino con i crediti “da coronavirus” a tasso zero garantiti dalla Confederella! Le banche elargiscono questi crediti “in scioltezza”.
Di controlli non ne vengono di fattosvolti. Si versa sulla base di un’autocertificazione, di cui nessuno verifica la correttezza. Tanto le banche non rischiano nulla: se i beneficiari non restituiscono quanto ricevuto, copre l’ente pubblico… e naturalmente lo fa con i danari del contribuente! Chi ottiene i soldi garantiti dalla Confederazione (cioè da noi) può benissimo usarli per altri scopi. Ad esempio, può depositarli su un conto privato e poi far fallire comunque l’attività che ha
dichiarato di voler salvare. Nei giorni scorsi si è saputo che a Zurigo sono in corso indagini su una trentina di potenziali abusi nei crediti anticrisi covid.
Se gli abusi ci sono a Zurigo, figuriamoci dalle nostre parti! In questo sfigatissimo Cantone, “grazie” alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, si sono insediate frotte di imprenditori-foffa provenienti dal Belpaese, specializzati nei fallimenti seriali stuccando tutti: collaboratori, fornitori, clienti, ente pubblico… Per costoro, redigere un’autocertificazione farlocca è una passeggiata!
Adesso vogliamo sapere com’è la situazione in Ticino sul fronte degli abusi nei crediti da coronavirus! Perché a ripianare i puff dei troppi furbetti dell’italico quartierino che da noi hanno trovato “ul signur indurmentàa” non ci pensiamo proprio!
*Edizione del 17 maggio 2020