Sport, 28 ottobre 2019
Altro che Europa League: a Cornaredo meglio pensare alla salvezza
Ancora una volta i bianconeri hanno proposto il medesimo copione: un buon possesso palla, i soliti errori e il gol che non arriva. Ora però la classifica si complica enormemente
LUGANO – Hai voglia a cercare di guardare in positivo, ad analizzare il possesso palla e le occasioni che ti crei a ogni partita. Ma se ogni volta non le sfrutti, se giochi male per una buon parte delle sfide e in più incassi due reti su tre tiri ricevuti… di match ne vinci pochi e la classifica diventa bollente.
Europa League o Super League, poco cambia per questo Lugano. Se analizziamo le ultime due sfide giocate a Malmö e ieri in casa contro il San Gallo troveremo tantissime analogie. Un primo tempo non sufficiente, un primo tempo chiuso sullo 0-2 con gli avversari che vanno a bersaglio con i primi tiri del match e col Lugano che nel secondo tempo si sveglia, si desta, si crea le occasioni ma non le sfrutta. O meglio, ne sfrutta una soltanto e perde la partita. Analogia conclusiva? 0 punti in graduatoria e classifica che si fa complicata.
Sì, perché se in Europa League il Copenaghen e la Dinamo Kiev hanno almeno pareggiato nello scontro diretto,

in campionato lo Xamax è riuscito a vincere battendo tra le mura amiche il Lucerna. I bianconeri, invece, in casa non hanno ancora vinto in questa stagione e di conseguenza non c’è da meravigliarsi della penultima posizione in graduatoria, che a fine campionato significherebbe spareggio promozione/relegazione.
Ma forse in questo momento pensare all’Europa serve a poco. I ragazzi di Celestini devono ritrovarsi, devono trovare una soluzione per risolvere questa matassa che settimana dopo settimana si fa sempre più grossa, contorta e complicata da risolvere. Anche perché l’umore dalle parti di Cornaredo non è certo ai massimi storici e la preoccupazione inizia a farsi sentire così come la frustrazione.
Da qualche parte deve arrivare una scossa, forte e definitiva. Se dal campo, dalla panchina o dalla dirigenza starà al club deciderlo, ma è chiaro che in questo modo il futuro sarà abbastanza cupo.