Sport, 26 agosto 2019

Chiesa: “Senza i Mantegazza a Lugano sarebbe dura”

Il capitano del Lugano si rivela in un sorprendente faccia a faccia

LUGANO - Alessandro Chiesa si accinge ad affrontare la sua nona stagione con la maglia dell’HC Lugano, la seconda con la fascia di capitano. Difensore solido, generosissimo ed estremamente duttile, è una delle pedine più importanti della compagine bianconera, quest’anno diretta dal tecnico finlandese Sami Kapanen.

Chiesa è nato il 1 febbraio 1987 a Biasca, all’età di 5 anni ha mosso i primi… passi sul ghiaccio con la Tre Valli Ghiaccio Biasca allenata dall’indimenticato Karel Blazek. Poi eccolo passare nel settore giovanile dell’HCAP. Nella stagione 2003-2004 l’esordio in LNA, poi dal 2005 approda a Lugano con il quale gioca per 5 stagioni (vincendo il titolo nel 2006 al fianco di Peltonen, Nummelin e Metropolit). Ale ha poi proseguito la sua carriera a Zugo (due stagioni) prima di tornare definitivamente a Lugano. Personaggio simpaticissimo e sempre disponibile, ha accettato volentieri di… aprirsi per la nostra rubrica. 

Qual è il tuo maggior pregio? 
Sono abbastanza altruista.

Il tuo peggior difetto?
 A volte sono troppo buono.

Che qualità deve avere una donna per piacerti?
Una forte personalità e del carisma, oltre che intelligenza e saggezza.

L’uomo deve essere… 
Carismatico e comprensivo.

Qual è la tua maggior paura? 
Avere problemi di salute.

Cosa significa per te il coraggio? 
Affrontare qualsiasi sfida a testa alta.

Il tuo attore preferito?
Brad Pitt.

Attrice preferita?
Angiolina Jolie.

Il tuo libro preferito?
Hollywood, Hollywood di Charles Bukowski e il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien.

Scrittore preferito?
Sono due. Evidentemente Charles Bukowski e John Ronald Reuel Tolkien.

La tua radio preferita?
Rete 3 della RSI.

La tua televisione preferita?
In generale le emittenti che trasmettono i documentari su National Geographic.

Se diciamo… fascia di capitano cosa rispondi? 
Un onore ed una grande responsabilità.

Cos’è la passione sportiva?
La felicità e la motivazione di praticare lo sport che più mi piace e che mi dà
la forza per vivere meglio.

Il tuo primo club?
Tre Valli Ghiaccio Biasca quando iniziai nel 1992 all’età di 5 anni.

Il tuo primo allenatore? 
In Riviera proprio con Karel Blazek.

Il tuo gol più bello?
Ne ho realizzati pochi, comunque quando militavo nello Zugo ho segnato una rete all’Ambrì al termine di una bellissima azione in cui mi trovai faccia a faccia col portiere avversario. Che poi beffai… 

Il tuo ricordo più bello?
Nel 2006 quando ho vinto il titolo con l’HCL anche se non ero ancora titolare fisso.

Sami Kapanen…
Un allenatore molto esigente che predilige un hockey moderno ed aggressivo. Ha idee innovative che meritano di essere seguite.

Lo spogliatoio…
Il successo nasce da lì, con tutti condividi ogni giorno grandi emozioni. Quando smetterò mi mancherà molto. 

Il derby è una partita come le altre? 
No, è un appuntamento troppo speciale dove la vittoria conta il… triplo.

Se diciamo Mantegazza cosa rispondi?
Senza di loro il club bianconero non esisterebbe…! 

Curva Nord...
I tifosi più calorosi, la loro energia ci dà una carica incredibile.

Dicci la verità, hai giocato dapprima ad Ambrì e poi a Lugano, sportivamente parlando
qual è dunque il… colore della tua pelle? 
Ho trascorso più stagioni con l’HCL, quindi mi sento più bianconero.

Il miglior straniero con cui hai giocato? 
Zetterberg, a Zugo.

E il compagno di squadra migliore?
Assolutamente Raffaele Sannitz, un gran giocatore e un amico inseparabile.

Nell’hockey girano troppi soldi…
Sono importanti ma per me non sono basilari…

Qual è stato il tuo avversario più duro che hai affrontato?
La scorsa stagione quando abbiamo sofferto moltissimo in casa contro il Frölunda in Champions.

Il sogno nel cassetto?
Evidentemente è quello di vincere un altro titolo svizzero con il Lugano.

G.M.

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