Ticino, 18 agosto 2019

"Un pericolo per la salute pubblica", ecco cosa scriveva il Medico Cantonale sul neurochirurgo dell'Ars Medica

LUGANO – Una lettera del medico Cantonale Giorgio Merlani conferma: non c’è stato nessun intervento da parte del neurochirurgo dell’Asr Medica alla paziente 74enne che soffriva di dolori causati dalla compressione di alcuni nervi. Non è stato effettuato altro che un’incisione.

La missiva porta la data di sei mesi orsono. "In ossequio al mio dovere di vigilanza sugli operatori e le strutture sanitarie (articoli 26 e 79 della Legge sanitaria, in combinazione con l’articolo 31 della Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato che obbliga i funzionari a segnalare notizie di reato) le comunico quanto qui descritto, poiché a nostro avviso ci sono gli estremi per una segnalazione (secondo l’articolo 68 della Legge sanitaria); in particolare un possibile pericolo per la salute pubblica", così scriveva, come riporta il Caffè, alla Procuratrice Alfier. I sospetti? Lesioni gravi e intenzionali ai danni della paziente e sospetti sospetti
di truffa alle assicurazioni sociali, falsità in documenti e falsità in certificati.

Merlani conferma che alla donna, quando è tornata dal medico, è stato detto che i dolori non c’erano, che era tutta colpa di una possibile patologia psichiatrica, e che la stessa è stata trattata male. Quando si è presentata al Civico, l’operazione è stata finalmente seguita. C’era solo un’incisione, peraltro nel posto sbagliato, troppo in alto.

"Quanto ci è stato mostrato nell’incontro con i vertici del Civico - con l’ausilio delle immagini della Risonanza magnetica e del filmato dell’intervento - evoca fortemente il sospetto che il neurochirurgo dell’Ars Medica non abbia praticato l’intervento necessario", scrive ancora il dottor Merlani.
Ricevuta la segnalazione, la Procuratrice Alfier ha chiesto di poter avere segnalazioni di casi analoghi. Che ci sono stati.

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