*Dal Mattino della Domenica. Di A.L
È successo ancora. Vi avevamo appena raccontato di un caso di malasanità avvenuto due mesi fa in una struttura ospedaliera del nostro cantone, che negli scorsi giorni siamo venuti a conoscenza di un’altra brutta storia che ha coinvolto suo malgrado una settantenne cittadina della Val Colla (nome conosciuto alla redazione), vittima della superficialità di un medico di un pronto soccorso del Luganese.
Come detto in apertura, lo scorso 2 giugno avevamo pubblicato la disavventura di un ticinese che aveva rischiato addirittura l’amputazione di una gamba a causa della diagnosi sbagliata di un aiuto medico. Un caso che ci aveva riportato alla mente la vicenda del dottor Piercarlo Rey, condannato a 8 mesi sospesi con la condizionale per aver praticato una mastectomia sbagliata al Sant’Anna sei anni fa. Insomma: sembra di essere ai piedi della scala. Forse sarebbe il caso che gli organi competenti si decidessero finalmente di agire con maggior rigorosità quando si tratta di assumere del personale medico e maggior celerità quando è il caso di aprire delle inchieste amministrative. Ma torniamo in tema e diamo spazio alla signora di cui accennavamo prima e che nei giorni scorsi ci ha contattato per raccontare la sua brutta esperienza.
Signora, può dirci che cosa le è capitato?
"Il 12 maggio scorso, Festa della mamma, siamo usciti con mio marito e mio figlio per festeggiare. Una tradizione ma anche una bella occasione per stare tutti insieme. Dopo il pranzo, siamo tornati a casa. E sin lì tutto regolare. Poi all’improvviso ho cominciato ad accusare stanchezza fisica e pure un malore. Mi sono seduta sul divano ma poi, quando ho visto che la situazione non migliorava, me ne sono andata a letto. Purtroppo non sono riuscita a prendere sonno per il malore che avevo addosso. Mi faceva male dappertutto. A questo punto mi sono