Svizzera, 24 maggio 2019

Prevenzione del terrorismo, aumentano i casi trattati nell’ambito del monitoraggio della jihad

Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) pubblica periodicamente il numero dei casi trattati nel quadro del suo mandato di prevenzione del terrorismo. Nel maggio 2019 il SIC ha registrato 66 soggetti che rappresentano un rischio e 92 viaggiatori con finalità jihadiste. Il numero di casi trattati nell’ambito del suo monitoraggio della jihad è passato da 606 nel mese di novembre 2018 a 624 nel maggio 2019.

Data la stabilità della statistica relativa ai viaggiatori con finalità jihadiste, il SIC non la pubblicherà più a scadenza trimestrale, ma due volte all’anno, unitamente al numero di soggetti che rappresentano un rischio e alle cifre relative al monitoraggio della jihad. Il termine «soggetti che rappresentano un rischio» designa gli individui che oggi rappresentano un rischio elevato e una minaccia prioritaria per la sicurezza della Svizzera a causa delle loro motivazioni e attività terroristiche. Attualmente il numero di soggetti che rappresentano un rischio ammonta a 66, mentre nel novembre 2018 essi erano circa 80.

Tra questi non figurano unicamente i jihadisti, ma anche le persone che sostengono o incoraggiano il terrorismo. I soggetti che rappresentano un rischio sono rilevati dal SIC sulla base di una combinazione di criteri molto precisi e un riferimento concreto alla violenza è determinante. Tutti i soggetti che rappresentano un rischio sono segnalati all’Ufficio federale di polizia (fedpol) e al Ministero pubblico della Confederazione. Il SIC tratta questi casi in collaborazione con i Cantoni e le autorità interessati e applica le misure di prevenzione che rientrano nella sua sfera di competenza.

L’elenco dei soggetti che rappresentano un rischio è costantemente oggetto di una valutazione e i casi che non sono più pertinenti non vengono più rilevati dal SIC. Monitoraggio della jihad: il numero di casi trattati passa da 606 a 624 Nel quadro della prevenzione del terrorismo, il SIC monitora anche i siti Internet pubblici nonché dei media e dei forum sociali specifici utilizzati da jihadisti. Dal 2012 a oggi, 624 utenti di Internet (606 nel novembre 2018) sono stati rilevati dal SIC dopo aver diffuso in Svizzera o a partire dal nostro Paese materiale che favorisce l’ideologia jihadista, oppure perché entrano in contatto con persone in Svizzera o all’estero che sostengono le medesime idee. Quando vi sono degli elementi che indicano che un soggetto si è radicalizzato, il SIC organizza audizioni preventive e chiede l’applicazione di misure in materia di diritto degli stranieri, ad esempio divieti d’entrata in Svizzera, espulsioni, revoche dello statuto
di soggiorno e segnalazioni per la ricerca di persone. In presenza di sospetti reati, il SIC trasmette i casi alle autorità di perseguimento penale. La statistica relativa ai viaggiatori con finalità jihadiste sarà pubblicata due volte all’anno Nell’ambito della prevenzione del terrorismo, dal 2001 il SIC procede al rilevamento e al monitoraggio operativo dei casi di svizzeri che si sono recati nelle zone della jihad.

Il SIC tratta i casi in maniera coordinata con i Cantoni e le autorità interessati e applica le misure di prevenzione che rientrano nella sua sfera di competenza. Finora il SIC ha pubblicato la statistica relativa ai viaggiatori con finalità jihadiste a scadenza trimestrale. Data la sua stabilità – dal 2016 il SIC non ha rilevato alcuna partenza verso la zona di conflitto irachena e siriana – tale statistica sarà pubblicata due volte all’anno, in maggio e in novembre, senza infografica. Il numero dei viaggiatori con finalità jihadiste partiti dalla Svizzera, che sono stati o sono attualmente in zone di conflitto, si è stabilizzato a 92 (come nel febbraio 2019). Dal 2001 a oggi sono state rilevate 77 partenze verso la Siria e l’Iraq e 15 verso la Somalia, l’Afghanistan, il Pakistan e le Filippine. Queste cifre sono cumulative ed è quindi importante precisare che alcune di queste persone sono ancora sul posto o passano da una zona di conflitto all’altra e 31 sono decedute. Il totale dei rientri ammonta a 16.

Tra i 92 casi figurano 31 persone in possesso della nazionalità svizzera (di cui 18 con doppia nazionalità). Il SIC non fornisce alcuna altra indicazione sull’identità, l’età, la nazionalità o il domicilio di queste persone. La collaborazione con le autorità federali (Ministero pubblico della Confederazione, Dipartimento federale degli affari esteri, Ufficio federale di giustizia, Ufficio federale di polizia, Segreteria di Stato della migrazione, Corpo delle guardie di confine ecc.) e cantonali è stretta e permanente. Tra i viaggiatori con finalità jihadiste il SIC stima che circa una dozzina di donne aventi un legame con la Svizzera si sono recate in Siria o in Iraq.

Inoltre, ma questa cifra non è conteggiata nella statistica globale, sette bambini con almeno un genitore in possesso della nazionalità svizzera sono interessati da questa problematica. Secondo il SIC, circa 20 viaggiatori in possesso della nazionalità svizzera (uomini, donne e bambini) si trovano attualmente nella zona di conflitto irachena e siriana. Tuttavia, a causa dell’instabilità politica della regione, questa cifra potrebbe ancora cambiare.

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