Svizzera, 20 maggio 2019
"Onore ai ticinesi", "ora so dove passare le mie vacanze". Le reazioni all'indomani del NO ticinese alla Legge sulle armi
Non è passato inosservato il NO del canton Ticino alla nuova legge sulle armi, unico cantone ad avere rifiutato la direttiva UE sulle armi. Il “no” ticinese è ancora più singolare se si tiene conto che gli altri cantoni hanno accettato la modifica con percentuali superiori al 60%.
In Ticino sono soprattutto gli oppositori ad essersi fatti sentire, a cominciare dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, il quale è stato particolarmente attivo nella campagna prima del voto. “Grazie ai ticinesi per aver difeso le nostre libertà – ha scritto Gobbi su Facebook pochi momenti dopo la pubblicazione dei risultati – si tratta di un gesto gesto di alto valore politico. Solo il Ticino ha avuto la forza di opporsi al diktat dell’UE, mentre il resto della Svizzera ha dato seguito al mainstream politico e mediatico che vuole soggiogarci e arrendersi alle pressioni di Bruxelles. Continuiamo a impegnarci per mantenere il nostro Paese libero e sovrano!”
Soddisfatto, almeno parzialmente visto l'esito a livello federale, anche il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri, secondo cui il risultato del canton Ticino “salva l'onore

dei ticinesi”. “Nella votazione odierna – scrive Quadri su Facebook- sul Diktat disarmista dell'UE, i ticinesi non si sono fatti turlupinare dai ricatti e dalle fake news della partitocrazia PLR-PPD-PSS ed hanno asfaltato l'ennesimo tentativo dell'UE di comandare in casa nostra. Il triciclo esce quindi ancora sconfitto dalle urne. Il voto odierno sulle armi è stato, in parte, anche un voto contro l'Unione europea ed i suoi manutengoli nostrani.” In seguito Quadri deplora l'esito a livello federale, “specie in vista delle prossime votazioni su temi della massima importanza per i rapporti tra Svizzera ed UE”.
Ma anche oltralpe c'è chi ha notato, e fatto notare, l'eccezione ticinese, specie tra i numerosi oppositori all'UE. “Credo di sapere dove passerò le vacanze la prossima estate. Ticino amore mio” scrive per esempio la pagina facebook “STOP UE”, una pagina che raccoglie quasi 6'000 oppositori romandi all'Unione europea. “Bravi i ribelli ticinesi”, “i ticinesi hanno capito tutto” queste e altre parole di elogio si possono leggere nei commenti.