Ticino, 13 maggio 2019

Abusi sessuali e omertà a Palazzo,"chi sapeva e chi ha taciuto?"

Istituire una sottocommissione abusi sessuali che eserciti l’alta vigilanza. È la proposta del presidente del PPD Fiorenzo Dadò che domani approderà sui banchi della Commissione della gestione.

“La questione – scrive Dadò su Facebook - deI gravi abusi sessuali nascosti avvenuti anni fa all’interno del DSS sotto la guida di Patrizia Pesenti non è affatto finita come spererebbero alcuni. Alla fine della passata legislatura con i colleghi Maurizio Agustoni e Boris Bignasca, abbiamo interpellato il consiglio di Stato in due occasioni, ipotizzando anche una commissione parlamentare d’inchiesta indipendente”.

Insieme a Bignasca e Augustoni, “avevamo promesso che all’inizio della nuova legislatura avremmo fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per chiarire chi fossero gli eventuali colpevoli di quei fattacci.E la promessa ancor più in questo gravissimo caso va mantenuta! In occasione di una seduta di gran consiglio l’onorevole Claudio Zali a nome del Governo ci aveva risposto in modo sommario, in quanto non era ancora chiara la questione e volevano approfondire”.

E ancora: “Adesso siamo all’inizio della nuova legislatura e domani si riunirà la commissione della Gestione, alla quale spetta l’alta vigilanza.
Questo gravissimo fatto di abusi nei confronti di giovani donne, probabilmente il più grave e schifoso scandalo mai avvenuto all’interno dell’amministrazione pubblica ticinese, deve essere chiarito in fretta e senza nessuna possibilità di equivoco e tentennamenti . Ne va della credibilità delle Istituzioni e della dignità delle donne che purtroppo hanno dovuto subire degli abusi non puniti perché prescritti a causa del silenzio e dell’omertà”.

Dadò scrive ancora che “con i colleghi che si sono attivati chiederemo appena possibile e nella più completa trasparenza l’istituzione di una sottocommissione ABUSI SESSUALI che eserciti l’ alta vigilanza e che se ne occupi con serietà , in piena collaborazione con il Governo che, a scanso di equivoci, non ha nessuna responsabilità diretta di quanto avvenuto all’epoca dei fattacci. Ci si augura che tutte le forze politiche del cantone aderiscono a questa indispensabile quanto doverosa necessità di chiarezza e trasparenza”.

Il presidente PPD sostiene che “non c’è nulla da tacere e più nulla da nascondere. Si è già taciuto abbastanza e nascosto troppo all’epoca dei fatti. Ora che si faccia luce su questo periodo buio”.

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