“Cristiani uccisi come polli in Nigeria, presidente Trump fai presto”è questo il drammatico appello dell’arcivescovo Matthew Man-Oso Ndagoso (nella foto), a capo della diocesi di Kaduna in Nigeria.
È un appello che rivela una persecuzione di cui la grande stampa, ma anche molti cattolici occidentali, non si accorgono o di cui non vogliono parlare. “Centinaia di cristiani sono stati uccisi negli ultimi mesi e interi villaggi cristiani sono stati spazzati via, mentre la comunità internazionale resta in silenzio – ha detto Ndagoso in un’intervista al giornale americano Lifesitenews -. Proprio ora, mentre vi parlo, è arrivata la stagione delle piogge e gli abitanti del villaggio che ci forniscono il cibo hanno paura di andare alle loro fattorie perché saranno rapiti e poi saranno uccisi”.
Una persecuzione che, oltre al motivo religioso, ha anche origini etniche. “Si tratta di attacchi mirati contro i villaggi cristiani da parte degli estremisti Fulani, una delle etnie più diffuse nel paese, che restano impuniti nonostante la Costituzione nigeriana salvaguardi la libertà e l’uguaglianza di religione”.
Il vescovo ha però specificato che negli stati del nord-ovest della Nigeria, dove i musulmani sono in presenza attorno al 98% della popolazione, la Sharia permea interamente il sistema legale. A questo si aggiungono