Svizzera, 29 aprile 2019

Socialità, "i finti rifugiati vanno rimpatriati"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri


Ma nooo! Ma chi l’avrebbe mai detto! Dai nuovi dati pubblicati dalla Confederella si scopre (?) che ben l’84% degli asilanti in arrivo dalla Somalia, che hanno ottenuto di rimanere in Svizzera, sono a carico dell’assistenza. Del resto, la medesima percentuale (quando non superiore) si ritrova negli altri gruppi nazionali maggiormente rappresentati tra i migranti economici: vale a dire eritrei ed angolani. Addirittura, nel giro di soli otto anni, il numero degli eritrei in assistenza in Svizzera è cresciuto di oltre il 2200%.

Naturalmente, non è dato di sapere quanto costino al solito sfigato contribuente in prestazioni sociali i finti rifugiati. Le cifre vengono imboscate in vari conti, e spalmate sui vari livelli istituzionali (federale, cantonale, comunale). E’ chiaro però che si tratta di miliardi di franchetti ogni anno. Ed intanto una pletora di organizzazioni contigue al P$ ci tettano dentro alla grande. Il business Un (piccolo) assaggio degli interessi che ruotano attorno al business ro$$o dell’asilo l’abbiamo avuto negli scorsi giorni. Il Canton Berna ha modificato, con decorrenza 2020, i mandati ad enti ed organizzazioni che si occupano di asilanti. La somma totale in ballo è di 50 milioni di franchetti. Apperò! E tra gli esclusi dalla manna statale (tra i quali anche la Caritas) è scoppiato il panico. Sui media costoro già parlano di “centinaia di licenziamenti” ed annunciano passi legali. Schizofrenia federale Hai capito gli interessi in gioco? Ecco perché la Confederella si trova costretta ad atteggiamenti schizofrenici. Da un lato tenta di togliere argomenti politici agli odiati “populisti di destra” (i populisti di $inistra vengono invece assecondati e slinguazzati) ripetendo a mo’ di disco rotto che gli arrivi di finti rifugiati sono in diminuzione, che la Svizzera primeggerebbe nel rinvio dei migranti economici, che in sostanza non ci sarebbe più nessun asilante. D’altra parte però il Dipartimento ex Simonetta, adesso Karin Keller Sutter (KKS), insiste nell’aumentare l’attrattività della Svizzera per i finti rifugiati, e vuole assolutamente costruire nuovi maxicentri asilanti, come quello tra Balerna e Novazzano! Chiaro: bisogna garantire la pagnotta agli amici degli amici! E quindi, se i finti rifugiati
non arrivano, la faccenda “si fa spessa”!

Garantire il futuro In altre parole: per essere sicuri che, qualsiasi cosa accada, continui ad arrivare in Svizzera un congruo quantitativo di migranti economici, si aumentano le capacità di accoglienza (nuovi centri asilanti), ci si rende attrattivi per il “target” (assistenza facile agli ultimi arrivati) e si denigrano sistematicamente, tramite bieco moralismo a senso unico, quelli che ostacolano l’industria dell’asilo tramite la chiusura di porti e la costruzione di muri. Questo perché simili misure disincentivano le partenze; e quindi mettono in crisi chi si fa gli zebedej di platino con gli asilanti. Passata la festa… Tornando all’esplosione dell’assistenza sociale tra i somali, e tra gli asilanti in generale, e che adesso “all’improvviso” preoccuperebbe i politicanti (tranne, va da sé, quelli della gauche-caviar, che non si vergognano di reiterare che “devono entrare tutti” e che gli svizzerotti “devono mantenere tutti”).

E’ proprio il caso di commentare: “ dopo averne mangiate 50 fette, si accorgono che era polenta”! Ma come: quella degli asilanti che vanno tutti in assistenza non era una balla della Lega populista e razzista? L’ha poi capito anche il Gigi di Viganello che l’estemporanea, ed alquanto “pelosa”, preoccupazione dei politicanti del PUT (Partito Unico Triciclato) per i finti rifugiati in assistenza, è funzionale alle elezioni federali di ottobre. Dopodiché: passata la festa, gabbato lo santo! Del resto, che gli asilanti che ottengono di rimanere nel nostro paese si mettano praticamente tutti a carico dell’ente pubblico, non lo si scopre oggi. E’ cosa nota da anni. Ma partitocrazia e stampa di regime hanno sempre sorvolato sulla questione. Guai a dare ragione agli odiati populisti! Adesso che l’appuntamento con le urne si avvicina, ecco l’improvviso risveglio. Improvviso e farlocco. Ma lor$ignori pensano davvero che la gente sia scema? Tra parentesi: che nessuno adesso si sogni di blaterare di spendere ancora più soldi pubblici per integrare professionalmente i finti rifugiati nel nostro mercato del lavoro, ovviamente a scapito degli svizzeri. I finti rifugiati vanno rimpatriati!

*Edizione del 28.4.2019

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