*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri
Ma nooo! Ma chi l’avrebbe mai detto! Dai nuovi dati pubblicati dalla Confederella si scopre (?) che ben l’84% degli asilanti in arrivo dalla Somalia, che hanno ottenuto di rimanere in Svizzera, sono a carico dell’assistenza. Del resto, la medesima percentuale (quando non superiore) si ritrova negli altri gruppi nazionali maggiormente rappresentati tra i migranti economici: vale a dire eritrei ed angolani. Addirittura, nel giro di soli otto anni, il numero degli eritrei in assistenza in Svizzera è cresciuto di oltre il 2200%.
Naturalmente, non è dato di sapere quanto costino al solito sfigato contribuente in prestazioni sociali i finti rifugiati. Le cifre vengono imboscate in vari conti, e spalmate sui vari livelli istituzionali (federale, cantonale, comunale). E’ chiaro però che si tratta di miliardi di franchetti ogni anno. Ed intanto una pletora di organizzazioni contigue al P$ ci tettano dentro alla grande. Il business Un (piccolo) assaggio degli interessi che ruotano attorno al business ro$$o dell’asilo l’abbiamo avuto negli scorsi giorni. Il Canton Berna ha modificato, con decorrenza 2020, i mandati ad enti ed organizzazioni che si occupano di asilanti. La somma totale in ballo è di 50 milioni di franchetti. Apperò! E tra gli esclusi dalla manna statale (tra i quali anche la Caritas) è scoppiato il panico. Sui media costoro già parlano di “centinaia di licenziamenti” ed annunciano passi legali. Schizofrenia federale Hai capito gli interessi in gioco? Ecco perché la Confederella si trova costretta ad atteggiamenti schizofrenici. Da un lato tenta di togliere argomenti politici agli odiati “populisti di destra” (i populisti di $inistra vengono invece assecondati e slinguazzati) ripetendo a mo’ di disco rotto che gli arrivi di finti rifugiati sono in diminuzione, che la Svizzera primeggerebbe nel rinvio dei migranti economici, che in sostanza non ci sarebbe più nessun asilante. D’altra parte però il Dipartimento ex Simonetta, adesso Karin Keller Sutter (KKS), insiste nell’aumentare l’attrattività della Svizzera per i finti rifugiati, e vuole assolutamente costruire nuovi maxicentri asilanti, come quello tra Balerna e Novazzano! Chiaro: bisogna garantire la pagnotta agli amici degli amici! E quindi, se i finti rifugiati