Sport, 25 febbraio 2019
Lugano grintoso e coraggioso, ma ingenuo come non mai
Lo 0-1 incassato ieri contro l’YB fa crescere tanti rammarichi per una classifica che poteva essere decisamente migliore
LUGANO – Ci sarebbe da mangiarsi le mani e non sarebbe la prima volta. Prendere gol all’ultimo minuto contro l’YB, dopo aver controllato la partita, aver subìto il giusto e aver creato diversi grattacapi ai campioni in carica, fa male… ma non è la prima volta. Ricordate la punizione di Sulejmani negli ultimi minuti allo Stade de Suisse?
Evidentemente questo Lugano, che già in altre circostanze ha gettato alle ortiche occasioni e punti preziosissimi (Sion 2 settimane fa ne è la dimostrazione), non riesce proprio a imparare dai suoi errori. Per carità, i bianconeri non si mettono lì nell’angolo a subire, a incassare e a sperare nella buona sorte; con una rosa degna di nota, con la possibilità di fare cambi importanti e di peso, i ragazzi di Celestini quest’anno ci stanno provando sempre, fino alla fine, ma ci vuole testa, equilibrio e maturità.
È vero, gli errori sotto porta dell’YB, il mancato rigore concesso ad Assalé e la consistenza difensiva e la sicurezza di Baumann, hanno fatto la loro parte, dando fiducia e morale a un gruppo

che sotto la spinta di Gerndt, di un superbo Junior e di un Sadiku sempre pericoloso (che errore quello di Covilo che non lo ha lasciato tirare a botta sicura, ndr) ci ha creduto, ha mirato al colpo grosso… facendosi uccellare proprio sul più bello.
Nel calcio puoi fare tutto, puoi sperare di fare il colpaccio, ma ci vuole maturità e testa! Il Lugano, invece, ha dimostrato di essere ancora ingenuo. Fallo o non fallo, contatto su Gerndt o meno, è incomprensibile come una squadra che si trovi in piena lotta per salvarsi, che sta incamerando un punto preziosissimo contro la prima della classe, che sta per portarsi a casa un jolly importantissimo, si faccia trovare scoperto al 94’, lasciando un contropiede a campo aperto a una squadra che del contropiede ne fa quasi una religione.
Su questi aspetti Celestini e i suoi devono maturare, anche in vista della Coppa Svizzera: le assenze di Marin (uno della sua esperienza non si può far cacciare così!) e di Bottani potrebbero pesare, ma non puntare alla coppa con questa rosa e con questa profondità della rosa sarebbe un vero peccato imperdonabile.