Ticino, 06 febbraio 2019

L'ex funzionario DSS e membro del PS Ivan Pau-Lessi si è autosospeso dal Consiglio della magistratura

Il membro non togato del Consiglio della magistratura Ivan Pau-Lessi si è autosospeso dall’incarico. Ne ha dato notizia La Regione spiegando che l’ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità ha comunicato la sua scelta al Gran Consiglio a seguito delle dure parole del giudice Marco Villa nel processo all’ex collaboratore DSS accusato di coazione sessuale. Il giudice ha tirato in ballo un altro funzionario.

Villa ha “chiesto scusa a nome dello Stato” dopo che, nel 2005, una delle vittime, all’epoca stagista al Dipartimento, “aveva chiesto aiuto a un altro funzionario, il quale non ha preso provvedimenti affinché l’imputato non potesse più ripetere certi comportamenti”. L’ex municipale socialista a Giubiasco Pau-Lessi, in pensione dal 2015, ha scritto nella lettera inviata all’Ufficio presidenziale del Parlamento di “aver svolto correttamente il proprio dovere”.

Questo il contenuto della lettera riportata per intero da La Regione: “Alla luce di quanto emerso settimana scorsa in relazione alla sentenza di condanna dell’operatore sociale e alle contestuali dichiarazioni rilasciate dal Giudice Villa a margine della
motivazione orale della citata sentenza riguardo l’asserito ‘mancato intervento dello Stato’, pur contestando il fatto che mi siano allora state riportate informazioni di ‘atti di carattere sessuale’ compiuti dall’operatore in questione (allego per maggiore precisione su questo aspetto la mia lettera di ‘osservazioni’ trasmessa in data odierna al Consiglio di Stato) e, quindi, con la coscienza di chi ritiene di aver svolto correttamente il proprio dovere, ritengo opportuno nelle date circostanze comunicarvi la mia auto-sospensione dalla funzione di membro del Consiglio della magistratura, così da poter chiarire serenamente la mia posizione nel quadro dell’inchiesta amministrativa che il lodevole Consiglio di Stato ha deciso di avviare. Compio questo per me non facile passo anche allo scopo di consentire al Consiglio, di cui mi onoro di essere membro, di continuare a svolgere il proprio ruolo con l’autorevolezza e la tranquillità che questa importante funzione esige. Solo a conclusione dell’inchiesta e dopo le valutazioni sull’esito della medesima da parte del Consiglio di Stato e del vostro Ufficio, sarà possibile valutare I’eventuale continuazione del mandato”.

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