Le proteste dei "gilet gialli" della Francia sono arrivate anche in Belgio, con migliaia manifestanti a Bruxelles che sono scesi in strada per chiedere al primo ministro belga Charles Michel di dimettersi.
Migliaia di persone, scese in strada per protestare contro l'aumento del prezzo del carburante, hanno interrotto il traffico e manifestato per le strade per circa tre ore venerdì.
Un totale di 60 persone sono state arrestate prima dell'inizio di qualsiasi violenza, principalmente per aver bloccato strade o perchè trasportavano fuochi d'artificio, secondo quanto riferito dalla polizia.
Le violenze sono avvenute dopo che diverse centinaia di persone hanno marciato verso l'ufficio del primo ministro Charles Michel, chiedendo che si dimettesse. Alcuni hanno lanciato pietre, petardi e cartelli stradali alla polizia, spingendo le forze dell'ordine a rispondere con cannoni ad acqua. Una foto che circolava su Internet
mostrava un veicolo della polizia incendiato.
Rispondendo alle dimostrazioni, Michel ha espresso compassione per i problemi finanziari della gente, ma ha osservato che "il denaro non cade dal cielo".
La manifestazione non autorizzata, pubblicizzata principalmente sui social media, è stata ispirata dalle proteste dei "gilet gialli" in Francia contro gli aumenti dei prezzi del carburante imposti dal presidente Emmanuel Macron. Gli aumenti fanno parte degli sforzi del governo per ridurre le emissioni che causano il riscaldamento globale.
Nelle ultime due settimane la Francia è stata colpita da un'ondata di manifestazioni molte delle quali degenerate in scontri con le forze dell'ordine. Le proteste erano particolarmente erano particolarmente violente a Parigi, con la capitale francese paragonata a una zona di guerra mentre i manifestanti hanno dato fuoco a barricate e si sono scontrati con la polizia.