Svizzera, 05 novembre 2018
Ada Marra vuole contestare il divieto di accattonaggio alla Corte europea dei diritti dell'uomo
Circa 250 persone hanno manifestato giovedì sera a Losanna contro il divieto di accattonaggio ora applicato all'intero cantone di Vaud. In futuro, coloro colti a elemosinare rischiano una multa da 50 a 100 franchi.
Il primo giorno dell'entrata in vigore di questa nuova legge, riferisce il portale romando Le Matin, i manifestanti si sono radunati in una piazza del centro gridando slogan quali "elemosinare non è un crimine". Sui cartelloni tenuti da Rom e attivisti di diverse associazioni e partiti di sinista, si poteva leggere "Insieme contro la precarietà".
Fra i presenti c'era anche la consigliera nazionale socialista Ada Marra (nella foto), la quale sostiene che con la nuova legge la protezione dei più deboli non è più garantita. "I più vulnerabili tra noi sono
criminalizzati" ha deplorato l'esponente socialista, che ora intende portare il divieto davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).
Nel respingere il ricorso lo scorso ottobre, il Tribunale federale ha aperto la strada per l'attuazione dell'iniziativa UDC al divieto generale di elemosina accettato dal Gran Consiglio vodese nel 2016. Associazioni e partiti di sinistra avevano tentato la via del referendum ma non erano riusciti a raccogliere abbastanza firme e si erano quindi appellati al Tribunale federale.
Oltre a multe dai 50 a 100 franchi, la legge consente di punire chi sfrutta l'accattonaggio facendo parte di un'organizzazione o impiegando minorenni per elemosinare per contro proprio. In questi ultimi due casi le multe partono da un minimo di 500 franchi fino a un massimo di 2000.