Svizzera, 02 novembre 2018
Uccide la nonna, la decapita e fugge con la sua testa nello zaino
foto blick
Si tratta probabilmente dell'omicidio più brutale avvenuto in Svizzera negli scorsi anni. Il martedì sera del 16 ottobre scorso, riportava il Blick, una donna residente a Fraunfeld, nel canton Turgovia, entra nell'appartamento del vicino, attratta da urla disperate, e si imbatte in una scena orribile: il corpo senza vita di un'anziana signora e a cui, come si scoprirà in seguito, è stata mozzata la testa. Immediatamente i sospetti puntano sul 19enne proprietario dell'appartamento, un cittadino italiano di origine macedone (e probabilmente legami con l'Albania a giudicare dalla foto sopra, pubblicata dal giovane su Facebook). Il proprietario dell'appartamento, come si saprà in seguito, è il nipote della donna ritrovata morta, una cittadina macedone di 74 anni giunta in Svizzera per visitare il giovane.
La polizia del canton Turgovia e dei cantoni vicini dispiegano subito grandi mezzi per ritrovare il principale sospettato del brutale omicidio e non ci vuole molto prima che venga catturato nei pressi dell'aereoporto di Kloten. Come se la vicenda non fosse
già abbastanza macabra, la polizia rinviene nello zaino del giovane la testa mozzata della nonna.
L'identità del giovane e il fatto che abbia preso con sè la testa della nonna erano trapelati ai media nelle scorse settimane, per cui diverse testate davano per certa la colpevolezza del 19enne. E ieri è arrivata l'ufficialità, il giovane ha confessato di aver commesso il brutale omicidio e la polizia ha confermato che al momento dell'arresto aveva con sè uno zaino con dentro la testa della vittima.
I motivi per cui il giovane italo-macedone abbia ucciso sua nonna in un modo così cruento per ora sono ancora sconosciuto. Ma non è la prima volta che il 19enne interessa le autorità : come riporta sempre il Blick, il giovane, che stava concludendo un apprendistato a Aardorf (TG), un giorno si è presentato sul posto di lavoro con una pistola, fatto per cui il suo datore di lavoro ha allertato la polizia, la quale ha sì ritirato l'arma al giovane, senza però prendere altre misure.