Svizzera, 13 agosto 2018

Quadri: "PSS paladino delle donne? No, paladino dei loro aggressori"

Dopo le violenze a Ginevra, PSS e GiSo scendono in piazza. Naturalmente dimenticandosi di dire che gli aggressori sono, a quanto risulta, nordafricani residenti in Francia. Ovvero quei migranti economici che la gauche-caviar vuole “fare entrare tutti”. Mettendo così in pericolo le donne

La notte su mercoledì in quel di Ginevra cinque donne sono state violentemente aggredite da una banda di giovani uomini sulla ventina. I due gruppi non si conoscevano. Una delle vittime è finita in coma. 

I sinistrati del PS e della GiSo (gioventù (?) socialista)  hanno di conseguenza organizzato, col massimo clamore possibile, una manifestazione contro la violenza sulle donne.
Giusto ribellarsi contro la violenza sulle donne - e contro la violenza in generale. Peccato che i compagnuzzi come al solito tralascino un paio di dettagli. Chi sono infatti gli aggressori di Ginevra? Ebbene si tratta, ma guarda un po’, di giovanotti descritti come nordafricani, che si sono allontanati su un’auto con targhe francesi.

Si tratta quindi di un gruppo di quei migranti economici che i sinistrati vogliono “far entrare tutti”. E che, ça va sans dire, hanno attraversato allegramente il confine grazie alle frontiere spalancate: altro sacro ed intoccabile dogma del PSS.

L’ipocrisia della gauche-caviar multikulti non conosce limiti. Costoro pretendono di far entrare tutti i migranti economici , i quali importano, ed in grandi quantità, sessismo, misoginia, razzismo, antisemitismo, omofobia, e via elencando: perché questo prevede l’ (in)cultura dei paesi da cui provengono. L’arrivo in massa di finti rifugiati che – per usare le parole della kompagna Sommaruga – “non rispettano le donne” costituisce, è ovvio, un pericolo per le donne. La cronaca, specie quella dei paesi a noi vicini, lo insegna. Quotidianamente.

Nel Belpaese la nota giornalista di sinistra (!)  Lucia Annunziata ebbe a dichiarare che le donne europee sono in pericolo per colpa dell’immigrazione e del “caos asilo”.
Il che è una semplice costatazione. In Germania un centro autogestito, una sorta di “Molino”, ha deciso di vietare l’ingresso ai suoi eventi ai migranti economici perché molestavano le donne. Ma i compagnuzzi di PS e GiSo credono ancora di far fessa la gente organizzando marce contro le aggressioni alle donne e tacendo sull’identità degli aggressori “d’importazione”. Tentano di spacciarsi per paladini delle donne, ma in realtà sono i paladini di quelli che le mettono in pericolo.

Non ancora contenti, i sinistrati svizzeri (svizzeri per modo dire) si battono istericamente contro il divieto di burqa. Quindi – di nuovo! - difendono l’oppressione della donna. Questo al contrario di quanto accade in altri paesi. In Danimarca ad esempio il divieto di burqa entrato in vigore ad inizio mese è stato votato anche dai socialdemocratici.

E con tutto questo i soldatini della gauche-caviar (naturalmente con il consueto slinguazzamento a cura dei giornalisti rossi che hanno colonizzato i media)  pensano di farsi belli organizzando le marce a difesa  del gentil sesso. Addirittura, in difesa di cinque donne aggredite da migranti economici. E nessuno che gli rida in faccia? Ah già: le elezioni si avvicinano ed occorre prepararsi per tempo. Visto poi che a difendere i lavoratori svizzeri i sinistrati non ci pensano proprio (libera circolazione über Alles!), bisogna trovare dei diversivi.

C’è almeno da sperare che gli svizzeri si ricorderanno,  alle prossime elezioni, dell’ipocrisia rossa. Gli svizzeri e, soprattutto, le svizzere. Infatti, non si capisce perché le donne elvetiche dovrebbero votare un partito che le mette in pericolo.

Lorenzo Quadri

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