TOKYO (Giappone) – In Giappone, ora, tramite un’app, tra le tante cose che si possono fare, puoi anche affittare una nonna. Non virtuale, ma in carne e ossa. Il portale si chiama Ok! Obaachan ed evidenzia una verità poco gradevole: in un Paese in cui quasi 4 persone su 10 dichiarano di sentirsi sole, c’è la necessità di ritrovare i gusti e le abitudini ormai perse, ovvero quelle della cucina, dello stare insieme, dell’ascoltare senza fretta e di condividere anche i silenzi. Insomma, Ok! Obaachan è la risposta a un vuoto ormai diventato collettivo, alla necessità di riaccendere un vuoto collettivo.
Il progetto è nato nel 2011 per mano di un’azienda di tuttofare al femminile che occupa solo donne. L’obiettivo era quello di creare lavoro per le over 60 e combattere la solitudine crescente presente nel Giappone alle prese con questa epidemia sociale. Con circa 18 euro, più una piccola quota per coprire le spese di trasporto, si può chiedere l’aiuto di una nonna a noleggio per imparare a cucinare i piatti della tradizione, per avere compagnia durante un pomeriggio di malinconia o per avere supporto durante momenti delicati.
Molti clienti stanno chiedendo la presenza delle nonne in affitti in momenti emotivamente difficili: c’è chi ha bisogno di parlare con la famiglia, c’è chi vuole anche solo un abbraccio o un consiglio. Per le donne che partecipano al progetto, questo, non è solo un lavoro ma è anche un modo per sentirsi ancora utili, per trasmettere ciò che hanno appreso e per dare ancora più un senso alle loro interminabili giornate: “Non mi annoio mai, posso uscire e conoscere persone sentendomi viva”, ha raccontato una delle nonne, Taeko Kaji di 69 anni.






