PERUGIA – “Una storia molto triste”. Così ha commentato il procuratore della pallavolista italiana, Asia Cogliandro. Dopo 15 anni di carriera tra A2 e A1, i due massimi campionati italiani di pallavolo, questa è la storia di un grande rapporto terminato “con una inconcepibile violenza psicologica”: la Cogliandro è stata ‘tagliata’ da Perugia perché incinta.
“Mancavano sette settimane alla fine del campionato e pensavo di restare, ha raccontato la giocatrice a ‘La Stampa’ – Ho comunicato al direttore sportivo di essere incinta e poi ho dato la notizia ufficiale: la società mi ha subito detto di lasciare casa e di restituire anche le mensilità di affitto già pagate. Ho proposto di aiutarli a gestire i social o di darmi un lavoro d’ufficio per i mesi che mancavano, ma il loro unico intento era di sbarazzarsi di me. Ho ipotizzato di congelare il contratto, fino al rientro, alle stesse condizioni. In carriera ho avuto degli infortuni e mentre sei ferma ti pagano, ma se sei incinta sei da allontanare. Mi hanno dato dell’ingrata, mi hanno minacciata. Mi conveniva accettare l’accordo o non avrei più trovato una squadra, ma piuttosto che tornare a giocare vado a fare il muratore, con tutto il rispetto, non sarei ovviamente in grado, ma ora lo sport che amavo mi disgusta”.
L’assurda vicenda di Asia Cogliandro dovrebbe farci riflettere sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro e sulle diverse discriminazioni che spesso e volentieri sono costrette a subire.