Svizzera, 05 giugno 2025

Per il presidente dell'Unione degli imprenditori non è responsabilità dei datori di lavoro versare salari dignitosi

Nella prossima sessione estiva il Consiglio nazionale dovrà rispondere a una domanda scottante, ossia se i contratti collettivi di lavoro (CNL) debbano primeggiare sui salari minimi in vigore in alcuni cantoni romandi e il Ticino.

Il dibattito si preannuncia acceso dato che a Berna i deputati dovranno pronunciarsi sulla questione se uno stipendio a tempo pieno dovrebbe essere sufficiente per vivere dignitosamente, senza che lo Stato debba intervenire attraverso l'assistenza sociale o altri sussidi.

Secondo Roland A. Müller, direttore dell'Associazione svizzera dei datori di lavoro (nella foto), non spetta ai datori di lavoro garantire salari dignitosi. "Alla fine, è l'assistenza sociale che deve venire in soccorso", ha affermato, secondo i documenti di un'audizione della Commissione economica del Consiglio nazionale, a cui il giornale ha avuto accesso.

"Non possiamo chiedere ai datori di lavoro o all'economia di garantire la copertura dei bisogni primari. C'è un limite", ha affermato durante un'audizione davanti alla Commissione economica del Consiglio nazionale a fine marzo. "L'assistenza sociale deve assumersi questa responsabilità", ha aggiunto, secondo dei documenti visionati da Blick.

Secondo Müller bisogna tenere conto della capacità economica dei datori di lavoro. "È un problema quasi esistenziale", ha insistito. E per chiarire, un po' più avanti negli scambi: "Garantire un reddito dignitoso non è compito dei datori di lavoro". Secondo lui, questi ultimi contribuiscono già alla previdenza sociale, in particolare attraverso l'imposta sulle società.



Interpellato da Blick, il direttore dell'Unione dei datori di lavoro conferma le sue affermazioni. "Certo, l'obiettivo è riuscire a vivere con il proprio stipendio, su questo non c'è dubbio." Ma la realtà economica è più complessa, insiste: alcuni settori semplicemente non possono permettersi di pagare di più i propri dipendenti, a causa di rendimenti insufficienti.

Müller aggiunge: "Salari minimi troppo alti possono portare alla scomparsa di alcuni posti di lavoro. Uno scenario del genere non aiuterebbe nessuno". Secondo lui è meglio restare nel mercato del lavoro che ritrovarsi disoccupati. Allo stesso tempo assicura che i datori di lavoro non pagano salari insufficienti per guadagno personale: "Nessun datore di lavoro paga consapevolmente troppo poco per aumentare i propri bonus".

Secondo il rappresentante dei datori di lavoro, la questione centrale del dibattito attuale è un'altra: "Si tratta di preservare il partenariato sociale". Secondo lui, se datori di lavoro e sindacati dovessero concordare un salario minimo in un contratto collettivo di lavoro, questo dovrebbe prevalere sui salari minimi cantonali. "Nei contratti collettivi negoziamo anche le condizioni di lavoro, la formazione continua e le ferie", ricorda. “Se i cantoni modificano unilateralmente i salari minimi, l'intero equilibrio del sistema è minacciato.”

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