LUGANO – Sarà che conosceva già Cornaredo meglio di tutti i suoi compagni di squadra. Sarà che il suo tasso tecnico è nettamente più alto di tutti gli altri giocatori scesi in campo ieri sera. Sarà che la voglia di tornare a festeggiare un titolo era così forte da non porgli limiti. Sarà tutto ciò che volete, ma ieri sera Xherdan Shaqiri è stato assolutamente devastante nella vittoria del suo Basilea contro il Lugano: il 2-5 finale, con tripletta dell’ex Nazionale, non ammette repliche e di fatto consegna il titolo ai renani.
Oltre a elogiare gli ormai prossimi campioni svizzeri, però, a lasciare basiti è stato il secondo tempo disputato dai bianconeri che, forti del vantaggio numerico dovuto all’espulsione di Ajeti e dopo un primo tempo giocato decisamente alla pari, sono tornati in campo completamente svuotati, privi di idee, di mordente e in totale stato confusionario. E pensare che Bislimi dopo appena 2’ aveva portato in vantaggio la truppa sottocenerina, colpevole però di farsi acciuffare immediatamente – e anche colpevolmente – proprio da Ajeti una manciata di giri d’orologio dopo.
Sicuramente il primo a non essere felice di quanto visto e mostrato è e sarà Matti Croci-Torti: se a Lucerna si era vista una squadra con carattere, voglia, grinta e determinazione, ieri sera il Lugano ha mostrato il suo volto peggiore. Giocando così difficilmente i bianconeri l’anno prossimo calcheranno i campi europei: ripensando al Lugano in vetta al campionato a dicembre e alle parole della società che aveva fissato nell’Europa uno dei punti cardine della stagione, il rischio di fallire ogni obiettivo così è davvero concreto.