Sport, 18 ottobre 2024

Massimiliano Dell’Acqua: “Olympic occasione d’oro”

Basket: la giovane guardia luganese e la sua nuova avventura a Friborgo

FRIBORGO - Sono ormai trascorsi due anni da quandoMassimiliano Dell’Acqua, figlio e nipote d’arte, ha esordito nel basket che conta. Era il 15 gennaio 2022. Ricordiamo ancora i commenti e le emozioni dei nostalgici, uno su tutti il presidente dei Tigers (allora suo presidente!) Alessandro Cedraschi: “È davvero una grande gioia vedere dopo tanti anni un altro Dell’Acqua calcare il parquet”. Per Massimiliano fu un momento particolarmente importante e anche il Mattino della Domenica gli dedicò una Colazione con… Due mesi dopo, però, la famiglia Dell’Acqua fu toccata da un grave lutto, la morte di Seo, il capostipite, il giocatore più leggendario del basket ticinese, un “ragazzo” che a 80 anni suonati giocava ancora sui campetti di periferia con gli amici. 


“Un esempio, sul terreno da gioco e fuori”, ci disse Massimiliano, molto colpito dalla scomparsa del nonno. Oggi il figlio di Ivano, ex giocatore della Federale e della Fidefinanz Bellinzona, gioca a Friborgo, nelle fila dell’Olympic, avversario storico delle nostre squadre: per lui una nuova avventura cestistica, perché in terra romanda potrà concentrarsi unicamente su quello che è ormai diventato un mestiere. Dalla realtà bianconera, improntata al semi-dilettantismo, a quella burgunda, nella quale ha lo statuto di giocatore professionista. Certamente un salto di qualità importante e anche una bella responsabilità. Nei giorni scorsi lo abbiamo raggiunto telefonicamente per parlare della sua nuova avventura sportiva.


Allora Massimiliano: come si sta a Friborgo?
Per ora non posso proprio lamentarmi. Sono qui da inizio agosto ed ho scoperto una città carina, piena di vita e molto vicina alle vicende sportive delle due società principali, il Gotteron e l’Olympic. Il calcio in terra burgunda interessa a pochissimi. Del resto sono da oltre 50 anni che naviga nei campionati di Prima Lega o Seconda interregionale.


Una scelta non difficile, quella di trasferirsi a Friborgo.
Diciamo che ho sempre pensato di cambiare aria. Nel Lugano ho avuto la possibilità di praticare quello bellissimo sport e di crescere in un ambiente sano. Era però giunta l’ora di provare qualcosa di nuovo in un contesto diverso: Friborgo mi offriva la possibilità di usufruire di strutture migliori, di un ambiente più professionalizzato e di conoscere anche la competizione europea, visto che l’Olympic disputerà la FIBA Europe League. Tutto ciò mi ha indotto ad accettare questa offerta, anche se non era l’unica.


Sulle rive della Sarine ha trovato un altro ticinese, Roberto Kovacs.
Mi ha accolto benissimo e devo ringraziarlo per avermi introdotto in questa nuova realtà. Nelle prime settimane mi è stato molto vicino.


E il tecnico, Thibaut Petit?
L’allenatore belga ha già lavorato in Ticino, proprio nei Tigers (2017/2018, ndr). Con lui mi trovo benissimo, è un grande motivatore oltre che un tecnico competente e preparato.


Immaginiamo che suo padre Ivano sia contento del suo passaggio all’Olympic.
Lui mi da sempre buoni consigli e non mi mette pressioni. Friborgo, del resto, è la società numero 1 in campo svizzero. Chi non desidera giocare in quel club? In questo momento è il miglior sbocco per un giovane che inizia in Ticino e vuole diventare professionista.


E anche il suo ex presidente Cedraschi, pur rammaricandosi della sua partenza, si è detto soddisfatto...
Lui mi ha sempre sostenuto e credo che sia orgoglioso che un giocatore cresciuto nel vivaio dei Tigers si trasferisca a Friborgo. Significa che nel club hanno lavorato bene.


L’Olympic quest’anno punta, come sempre, a vincere tutto 
Siamo la squadra da battere e non ci nascondiamo. Però siamo anche consapevoli che ripetersi non è affatto semplice e ci vuole sempre una buona dose di umiltà per confermare la propria superiorità tecnico-tattica.


Suo nonno Seo sarebbe orgoglioso di lei.
Penso di sì. E mi avrebbe dato certamente degli ottimi consigli.

M.A.

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