Spuhler non sarebbe l'unico ad avere intezione di andarsene. Anche molti altri ricchi imprenditori pensano di riparare all'estero, secondo un sondaggio della “Handelszeitung”. Il tutto però potrebbe solo essere un modo di fare pressione per non dare al testo alcuna possibilità di passare. Quest'ultimo prevede di tassare retroattivamente le persone prese di mira. In pratica quindi lasciare la Svizzera non sarebbe un modo per evitare questa nuova tassa se fosse accettata l'iniziativa.
E queste minacce sembrano dare i loro frutti poiché la proposta, già respinta dal Consiglio federale, suscita critiche anche nelle file dello stesso partito socialista. La consigliera agli Stati di Soletta Franziska Roth respinge nettamente l'iniziativa nel “Blick” di questo mercoledì. L'eletta teme che anche le famiglie imprenditoriali stabilite nel suo cantone se ne vadano.
Anche dei politici socialisti argoviesi e bernesi concordano nel ritenere esagerata la tassazione al 50%. Gabriela Suter, ad esempio, immagina un'imposta del 10% a partire dai patrimoni di 10 milioni di franchi. Il consigliere nazionale vodese Roger Nordmann spera che il Parlamento elabori un controprogetto più moderato. Il copresidente del PS svizzero, Cédric Wermuth, preferisce per il momento non decidere su un'eventuale controposta. Egli ritiene che la GISO metta “intelligentemente” sul tavolo di discussione i legami tra la lotta contro il riscaldamento globale e le questioni socioeconomiche.
