GINEVRA – Si sperava, in casa Lugano, che l’effetto Europa si facesse sentire sul Servette, reduce dalla sfida di giovedì sera contro il Ludogorets nei playoff di Conference League, e invece al termine dei 90’ dello Stade de Geneve a piangere sul latte versato sono stati proprio i bianconeri. Sia perché i ginevrini non hanno affatto pagato le fatiche europee, sia perché nel giro di pochi secondi – intorno al 75’ – il match ha cambiato faccia, prima per colpa della traversa colta da pochi passi da Celar, poi per il brutto fallo di Grgic che ha lasciato in 10 i suoi, che di fatto si sono concessi ai padroni di casa abili a ribaltare la contesa e a imporsi per 2-1.
Già, perché fin lì la sfida disputata a Ginevra non era stata esattamente spumeggiante, ma i ragazzi di Croci-Torti stavano portando in porto il loro compitino, ovvero contenere i tentativi dei ginevrini senza colpo ferire (e a parte la grande occasione capitata all’accoppiata Antunes-Guillemenot, su cui Saipi era stato superlativo, i padroni di casa avevano costruito poco) e punire gli avversari, come in occasione del perfetto vantaggio firmato da Belhadj all’11’.
Poi ecco la chiave di volta del match. Se fino al 75’ il Lugano era rimasto sornione in attesa dell’occasione giusta per chiudere la contesa, ecco che la traversa centrata da Celar e l’espulsione del centrocampista bianconero hanno cambiato le carte in tavola. Il Servette dal canto suo è stato bravissimo a cogliere l’occasione al volo per sfruttare prima l’opportunità con Stevanovic e poi con Bolla dal dischetto, il tutto negli ultimi 7’ di partita, rispedendo a casa i bianconeri con una brutta sconfitta sul groppone che rende la classifica a cavallo della fatidica linea altamente ingarbugliata e complicata, visto che Winterthur e Yverdon si stanno facendo minacciose.