Sport, 03 dicembre 2021
Ibra a 360 gradi, dalla timidezza agli avversari che entrano per far male
Zlatan Ibrahimovic era un ragazzo timido con le ragazze e isolato quando era bambino perchè diverso. Ricorda la nascita dei figli come la più grande emozione e quando uno dei due aveva nostalgia di lui voleva lasciare il calcio per raggiungerlo.
Da un'intervista al Corriere della Sera emerge un calciatore inedito e lontano da quello che si conosce, ma poi torna il personaggio noto a tutti: se è arrabbiato gioca meglio rispetto a quando è felice, non pensa in svedese perchè è
una lingua troppo gentile.
Il campione si è raccontato, tornando alla morte del fratello di leucemia e alle lacrime versate dal padre da solo al cimitero. Il papà aiutava i rifugiati e soffriva per la guerra, ha detto lo svedese. Che dell'esperienza a Sanremo cita Amadeus che gli disse di guidare anche se era nervoso, di Berlusconi dice che è simpatico,
Degli avversari, Maldini sapeva come far male ma lo evitava, mentre Materazzi entrava da dietro per far male.