Sport, 29 ottobre 2021
«Maradona curato male e dimenticato»
L’avvocato del Pibe de Oro è tornato alla carica: “Follia farlo uscire dalla clinica e portarlo a casa dove è morto”
BUENOS AIRES (Argentina) – Matias Morla, l’ex avvocato di Diego Maradona, è tornato alla carica in merito alla morte del “Diez” e alle cure mediche prestategli dopo l’operazione alla testa. “Sono state pessime e l’hanno portato alla morte”, evento condizionato anche dalla non curanza delle figlie, Dalma e Giannina, che ne hanno autorizzato il trasferimento in una villetta inadatta, invece di mantenerlo ricoverato in clinica.
Morla, al termine di un interrogatorio, ha riferito alcuni particolari dell’ultima volta che vide Maradona, il 16 novembre 2020, 9 giorni prima del decesso.
“Gli errori commessi sono stati tanti perché Diego è morto, si è gonfiato fino a quando il suo cuore è
esploso. Le cure sono state pessime, per questo è morto”, ha dichiarato ricordando che Maradona soffriva di problemi ai reni e al fegato, di insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e psicofarmarci.
“Quando entrai in casa aveva una voce strana, come quella di un robot, acuta e intermittente. Ho informato tutti del suo stato di salute, poi ho capito che era a causa della quantità di acqua trattenuta nel corpo”. I medici che lo assistevano sono stati ascoltati dai magistrati e sono stati condannati per omicidio semplice, con eventuale dolo.
“Non c’era motivo di portarlo in una casa quando i medici hanno detto che doveva rimanere in clinica. È stato abbandonato dalle figlie”.